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Cronaca
08.06.2025 - 11:09
Foto di repertorio
Nel pomeriggio del 7 giugno la casa circondariale di Vicenza è stata teatro di un episodio drammatico: un detenuto, classificato come "di difficile adattamento", ha appiccato un incendio all'interno della sua cella, scatenando il caos e costringendo all'evacuazione immediata dell'intera sezione detentiva. Le fiamme, alimentate dal mobilio interno, si sono propagate rapidamente, rendendo necessario l'intervento dei vigili del fuoco per domare il rogo.
L'incidente ha provocato il ferimento di sette persone, tra cui sei agenti di Polizia Penitenziaria, che sono stati ricoverati per inalazione di fumo e traumi minori. Tutti i coinvolti sono attualmente sotto osservazione, mentre la cella è stata dichiarata inagibile. L'evacuazione tempestiva ha evitato conseguenze più gravi, ma l'episodio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e le condizioni di lavoro all'interno delle carceri.
L'incendio non è stato l'unico episodio di tensione nella giornata. Poche ore prima, un altro detenuto aveva inscenato una protesta salendo sul tetto del vecchio padiglione della struttura. Dopo una lunga trattativa, l'uomo è stato convinto a scendere senza ulteriori complicazioni. Questi eventi sottolineano un clima di crescente instabilità all'interno delle carceri italiane.
La segreteria interregionale dell'USPP Triveneto, attraverso il segretario nazionale Leonardo Angiulli, ha espresso preoccupazione per l'escalation di episodi violenti e pericolosi, sottolineando le difficili condizioni di lavoro degli agenti, tra personale ridotto e strutture vetuste. L'USPP ha ringraziato il personale intervenuto, evidenziando come la loro professionalità abbia evitato conseguenze peggiori.
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