Chico Forti scrive un libro nel carcere di Montorio: chiesta la semilibertà

Accesso alle aule studio senza iscrizione a corsi, nuove polemiche sul trattamento ricevuto

Alessia Scarpa

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10.06.2025 - 10:40

Chico Forti scrive un libro nel carcere di Montorio: chiesta la semilibertà

Foto di repertorio

Chico Forti starebbe lavorando alla stesura di un libro autobiografico all'interno del carcere di Montorio, dove è detenuto dallo scorso anno dopo il rientro dagli Stati Uniti. La notizia è stata diffusa oggi dai quotidiani del gruppo Nem, secondo cui la direzione della casa circondariale veronese gli avrebbe concesso l’accesso alle aule studio, nonostante il 66enne non risulti iscritto ad alcun percorso formativo ufficiale. Una possibilità rara, che ha contribuito ad alimentare le polemiche sul trattamento riservato all’ex produttore televisivo. Fonti vicine alla struttura penitenziaria parlano di un permesso straordinario motivato dalla scrittura del volume, che con ogni probabilità racconterà la sua vicenda giudiziaria e gli anni trascorsi dietro le sbarre negli Stati Uniti, dove era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike. Parallelamente, Forti avrebbe già presentato al giudice per l’esecuzione penale un’istanza di semilibertà. Un passo che, se accolto, potrebbe consentirgli di uscire dal carcere durante il giorno per lavorare, rientrando la sera. L’attenzione mediatica su Forti resta alta sin dal suo arrivo in Italia. La concessione, in tempi rapidi, di un permesso per andare a trovare l’anziana madre aveva già sollevato critiche e sospetti su un possibile regime di favore. Ma non è tutto. Nel luglio del 2023 era emersa una vicenda dai contorni ancora più delicati. La Procura di Verona aveva infatti aperto un’indagine dopo che era stata intercettata una presunta richiesta, avanzata da Forti a un detenuto vicino alla ‘ndrangheta, affinché “facesse tacere” tre noti giornalisti: Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e un terzo nome non reso pubblico. Una rivelazione grave, che aveva raggiunto anche l’ambito parlamentare. Le autorità inquirenti avevano confermato l’esistenza del messaggio, ma lo avevano definito “di difficile interpretazione”. L’inchiesta, pur non sfociata in provvedimenti, resta un’ombra pesante sul percorso di rientro e riabilitazione di Forti in Italia.

Fonti vicine alla struttura penitenziaria parlano di un permesso straordinario motivato dalla scrittura del volume, che con ogni probabilità racconterà la sua vicenda giudiziaria e gli anni trascorsi dietro le sbarre negli Stati Uniti, dove era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike.

Parallelamente, Forti avrebbe già presentato al giudice per l’esecuzione penale un’istanza di semilibertà. Un passo che, se accolto, potrebbe consentirgli di uscire dal carcere durante il giorno per lavorare, rientrando la sera.

L’attenzione mediatica su Forti resta alta sin dal suo arrivo in Italia. La concessione, in tempi rapidi, di un permesso per andare a trovare l’anziana madre aveva già sollevato critiche e sospetti su un possibile regime di favore. Ma non è tutto.

Nel luglio del 2023 era emersa una vicenda dai contorni ancora più delicati. La Procura di Verona aveva infatti aperto un’indagine dopo che era stata intercettata una presunta richiesta, avanzata da Forti a un detenuto vicino alla ‘ndrangheta, affinché “facesse tacere” tre noti giornalisti: Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e un terzo nome non reso pubblico. Una rivelazione grave, che aveva raggiunto anche l’ambito parlamentare.

Le autorità inquirenti avevano confermato l’esistenza del messaggio, ma lo avevano definito “di difficile interpretazione”. L’inchiesta, pur non sfociata in provvedimenti, resta un’ombra pesante sul percorso di rientro e riabilitazione di Forti in Italia.