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Cronaca

Orrore a Tombolo: condannato a 20 anni l’uomo che torturava moglie e amante sotto lo stesso tetto

Violenza, abusi sessuali, minacce e umiliazioni quotidiane

Orrore a Tombolo: condannato a 20 anni l’uomo che torturava moglie e amante sotto lo stesso tetto

Foto di repertorio

Una condanna che pesa come un macigno: venti anni di reclusione per Oliviero Tamburano, 47 anni, ritenuto colpevole di violenza sessuale aggravata, maltrattamenti e lesioni personali nei confronti di due donne. Un caso estremo di sopraffazione domestica, che si è consumato tra le mura di un’abitazione dell’Alta Padovana nel 2023.

L’uomo, oggi detenuto nel carcere di Montorio a Verona, viveva con la compagna ufficiale e una seconda donna, coinvolta in una relazione parallela e costretta a coabitare con lui e l’altra vittima in un clima di terrore quotidiano. Il tribunale di Padova lo ha ritenuto responsabile di una vera e propria spirale di orrori: pestaggi, stupri, umiliazioni pubbliche e minacce di morte.

“Ti ammazzo e do fuoco alla palazzina”

I racconti delle due donne, ascoltati nel corso del processo, hanno rivelato un quadro di violenze sistematiche. La più bersagliata veniva spesso presa a calci e pugni fino allo svenimento, mentre l’altra era obbligata ad assistere alle scene per evitare di subire lo stesso trattamento.

Non mancavano le intimidazioni, con frasi agghiaccianti come: “Io ammazzo te e tutti gli altri, do fuoco alla palazzina” o “Sono stato battezzato dalla ’ndrangheta, ne ho uccise di persone”, parole pronunciate per soggiogare psicologicamente le vittime.

Candeggina e sigarette: la crudeltà senza limiti

Tra gli episodi più raccapriccianti spicca quello in cui Tamburano avrebbe cosparso di candeggina una delle donne, per poi colpirla brutalmente e lanciarle contro una sigaretta accesa, provocandole ustioni. In un’altra occasione, la stessa donna sarebbe stata costretta a rimanere sul terrazzo con indosso solo gli slip, in piena vista dei passanti, dopo aver subito violenza sessuale all’ingresso di casa.

In casa, l’uomo arrivava a urinare intenzionalmente sul pavimento, ordinando poi alla donna di pulire mentre l’altra doveva guardare. Una sceneggiatura da incubo, con sfumature di sadismo e degrado, che ha avuto come unico teatro l’ambiente domestico.

Una condanna che pesa

La sentenza arriva dopo un processo durato diversi mesi. La procura aveva inizialmente chiesto otto anni di carcere, ma il tribunale ha raddoppiato la pena, considerando la recidiva, la gravità delle azioni e il comportamento minaccioso mantenuto anche durante le indagini.

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