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Cronaca

Padova, spacciava cocaina in sella a una bici elettrica: arrestato pusher nigeriano

Il 33enne dovrà affrontare l'espulsione dal territorio nazionale

Un'operazione decisiva ha portato all'arresto di un pusher nigeriano che, a bordo di una bicicletta elettrica, spacciava cocaina nel cuore del quartiere Arcella. La notte tra il 10 e l'11 giugno, la Squadra Mobile di Padova ha intercettato l’uomo, noto alle Forze dell’Ordine, mentre era impegnato in un rapido scambio di dosi con un acquirente in via Annibale da Bassano.

Un intervento risolutivo della Squadra Mobile

Gli agenti hanno sorpreso l'uomo mentre cedeva la cocaina a un giovane cliente. All’arrivo della Polizia, il pusher ha tentato di darsi alla fuga, ma è stato prontamente bloccato. Durante la perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto 2.800 euro in contante nelle tasche dell'arrestato, mentre l'acquirente, un ragazzo italiano, è stato trovato in possesso di tre dosi di cocaina per un totale di 3 grammi. Il giovane è stato sanzionato con una multa e gli è stata ritirata la patente di guida.

Il profilo dell'arrestato e il procedimento giudiziario

Il nigeriano arrestato, un 33enne, risultava irregolare sul territorio nazionale e aveva alle spalle due condanne per spaccio emesse dal tribunale di Padova, nel 2016 e nel 2018. La cocaina sequestrata è stata confermata come tale dal Gabinetto Interprovinciale della Polizia Scientifica di Padova attraverso un test preliminare. Dopo l’arresto, l’uomo è stato portato in Questura e messo a disposizione della Procura della Repubblica di Padova.

Giudizio e decisione sull’espulsione

Il giorno successivo, 11 giugno, si è svolto il giudizio direttissimo con convalida dell'arresto. Il giudice ha condannato il 33enne a 6 mesi di reclusione e, in seguito a questa condanna, ha dato il nulla osta per l'espulsione dal territorio italiano. La decisione è stata eseguita tempestivamente dal Questore di Padova, Marco Odorisio, che ha disposto il trasferimento dell’uomo al Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Gradisca d’Isonzo, dove l’arrestato resterà in attesa dell'espulsione.

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