È un'intera comunità quella che, da giorni, vive nell’angoscia a Legnago, in provincia di Verona, dopo l’aggressione sessuale subita da una donna di 50 anni nel tardo pomeriggio di venerdì 13 giugno. Un episodio di violenza brutale, avvenuto lungo il percorso pedonale sull’argine del fiume Adige, in un tratto apparentemente tranquillo, compreso tra ponte Principe Umberto e il ponte ferroviario.
L’aggressione tra i canneti
Secondo le prime ricostruzioni, intorno alle 19 la donna stava portando a spasso il cane quando è stata assalita alle spalle da uno sconosciuto. L’uomo, con violenza, l’ha immobilizzata e trascinata in mezzo alla vegetazione, dove ha consumato lo stupro. È stato il guaito disperato dell’animale ad attirare l’attenzione di alcuni passanti, che sono accorsi mettendo in fuga il violentatore. La vittima è stata ritrovata in stato di shock, seminuda e visibilmente provata.
Sul posto sono intervenuti tempestivamente i Carabinieri e i sanitari del Suem 118. Dopo un primo soccorso all’ospedale “Mater Salutis” di Legnago, la donna è stata trasferita a Verona per accertamenti clinici e supporto psicologico.
Indagini serrate e occhi elettronici al vaglio
Le forze dell’ordine hanno avviato da subito una caccia all’uomo. L’area dell’aggressione è ora sotto esame, con particolare attenzione alle registrazioni delle telecamere di sorveglianza pubbliche e private, nella speranza di raccogliere elementi utili a identificare il responsabile.
Il sindaco di Legnago, Paolo Longhi, ha espresso la propria vicinanza alla vittima e alla sua famiglia, confermando l’impegno dell’amministrazione a collaborare con gli inquirenti.