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Vicenza, proteste non autorizzate: undici attivisti denunciati per cortei contro la guerra e il TAV

Nel mirino della Questura le manifestazioni del 30 marzo alla base americana e del 5 aprile presso i cantieri ferroviari

Vicenza, proteste non autorizzate: undici attivisti denunciati per cortei contro la guerra e il TAV

Foto di repertorio

Undici attivisti sono stati denunciati dalla Questura di Vicenza per aver partecipato e promosso manifestazioni non autorizzate nelle scorse settimane, legate a due distinti momenti di protesta: uno contro l’offensiva israeliana a Gaza e un altro contro i cantieri dell’alta velocità.

Il primo episodio risale al 30 marzo, quando circa settanta persone, tra cui appartenenti ad aree antagoniste e centri sociali, hanno inscenato una manifestazione improvvisata davanti all’ingresso della base militare statunitense “Caserma Ederle”. I partecipanti hanno protestato contro la politica estera del presidente degli Stati Uniti e in solidarietà con il popolo palestinese, senza aver dato preavviso alle autorità come previsto dalla normativa vigente.

Le indagini hanno portato alla denuncia di sei individui, ritenuti gli organizzatori della protesta. Secondo la Questura, sarebbero emersi come promotori dalle dichiarazioni fatte al megafono durante il presidio.

Un secondo fascicolo riguarda invece una manifestazione del 5 aprile: in quell’occasione, una folla di circa cento attivisti No Tav si è radunata nella zona del bosco di Cà Alte, per poi dare vita a un corteo spontaneo che ha oltrepassato i cancelli d’accesso a un'area ferroviaria e percorso una strada sterrata lungo i binari, mostrando lo striscione “Stop Cantieri”.

Anche in questo caso, le forze dell’ordine hanno individuato e denunciato cinque persone per aver guidato e coordinato il corteo, violando le regole sull’ordine pubblico e sull’accesso a infrastrutture strategiche.

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