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Polemica in laguna

Venezia si oppone al matrimonio evento di Jeff Bezos: protesta pacifica con blocchi colorati e tuffi collettivi

Dal 27 giugno attese centinaia di manifestanti da tutta Italia e dall’estero per contestare l’affitto della sede pubblica concesso da Brugnaro al magnate americano

Foto dei graffiti contro il matrimonio evento

Foto dei graffiti contro il matrimonio evento

Si prepara una settimana di protesta intensa a Venezia contro l’arrivo di Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, che si terrà nella città lagunare con una festa esclusiva alla Scuola Grande il 28 giugno. Il comitato “No space for Bezos” ha annunciato una serie di iniziative di protesta che andranno ben oltre il tradizionale blocco navale dei canali.

Giulia, portavoce del comitato, ha anticipato all’Adnkronos che la mobilitazione prevede quattro blocchi colorati – rosso, giallo, blu e verde – molto rumorosi, che dalle 17 di sabato prossimo accompagneranno l’evento con strumenti musicali, trombette e ogni genere di rumore utile a farsi sentire. A questo si aggiungerà un tuffo collettivo e l’assedio di tutte le calli che conducono alla Misericordia, edificio pubblico affittato dal sindaco Luigi Brugnaro a Bezos.

“È una scelta precisa di contestazione contro l’amministrazione Brugnaro – spiega Giulia – che ha concesso un bene pubblico a un privato miliardario senza esitazioni, in una città dove la gente scappa perché non trova casa, nonostante ci siano 2.500 abitazioni sfitte.”

La protesta contro Bezos assume quindi un significato più ampio, diventando il simbolo della rabbia verso quel “1% di ricchissimi che pensano di potere tutto, anche affittarsi una città per i loro comodi” e del loro crescente potere politico.

La mobilitazione ha già attirato l’attenzione di attivisti da tutta Italia e dall’estero, con l’obiettivo di raggiungere un numero elevato di partecipanti. “Sabato prossimo non saremo esattamente tutti veneziani,” conclude Giulia, sottolineando la portata nazionale e internazionale della protesta.

Il comitato resta cauto sull’eventualità di piani alternativi per sopperire a eventuali contromisure organizzative e resta vigile sui possibili “depistaggi” per confondere manifestanti, giornalisti e paparazzi.

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