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Maxi sequestro di droga nell’Arcella, arrestato pusher tunisino con 5 chili di hashish e 2 etti di cocaina in garage

La Squadra Mobile di Padova ha fermato un quarantenne tunisino già noto alle forze dell’ordine, sorpreso a gestire un vero e proprio laboratorio per lo spaccio di sostanze stupefacenti in un appartamento in affitto irregolare

Polizia all'Arcella

Polizia all'Arcella

Un nuovo duro colpo al traffico di droga nella zona Arcella di Padova. Nella serata del 12 giugno, la Squadra Mobile, guidata da Immacolata Benvenuto, ha arrestato un tunisino di 40 anni, già noto alle forze dell’ordine, per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo, residente in provincia di Venezia, è stato sorpreso in un garage nel quartiere Arcella, dove custodiva circa 5 chili di hashish suddivisi in panetti e 200 grammi di cocaina.

Le indagini sono partite da alcuni movimenti sospetti: il quarantenne era stato notato più volte mentre si recava in scooter nel garage per brevi soste. Il mezzo, sottoposto a sequestro preventivo, era utilizzato dal pusher per spostarsi e consegnare la droga agli assuntori. Oltre alla droga, nel suo zainetto sono state trovate 5 dosi di cocaina per un totale di 6 grammi.

Le attività investigative hanno permesso di scoprire un vero e proprio “laboratorio” in una stanza di un appartamento preso in affitto irregolarmente dall’uomo, dove venivano pesate e confezionate le sostanze da spacciare. All’interno della stanza sono stati sequestrati bilancini di precisione, guanti e altro materiale utile all’attività illecita.

La perquisizione si è estesa anche all’abitazione del tunisino in provincia di Venezia, dove sono stati rinvenuti 2.500 euro in contanti, di cui l'uomo non ha saputo spiegare la provenienza, motivo per cui la somma è stata confiscata come probabile provento di attività criminale.

Il pusher, noto pregiudicato con precedenti specifici, è stato condotto in Questura e successivamente tradotto nel carcere Due Palazzi, dove è stato posto a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’udienza di convalida ha confermato la custodia cautelare in carcere. Proseguono intanto gli accertamenti per individuare i destinatari della droga.

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