Favoreggiamento della prostituzione: slitta di oltre un anno il patteggiamento per Ivan D’Amore

La definizione del caso rimandata al settembre 2026 a causa dell’assenza del giudice

Alessia Scarpa

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26.06.2025 - 10:38

Favoreggiamento della prostituzione: slitta di oltre un anno il patteggiamento per Ivan D’Amore

Foto di repertorio

Il processo per favoreggiamento della prostituzione a carico di Ivan D’Amore, ex agente di polizia e figura nota nel circolo di Fratelli d’Italia a Preganziol, subisce una battuta d’arresto: l’udienza per l’applicazione della pena, prevista per il 24 giugno, è stata rinviata al 25 settembre 2026. Il motivo? Il giudice per l’udienza preliminare, Marco Biagetti, è stato temporaneamente trasferito al Tribunale della Libertà di Venezia, rendendo impossibile la trattazione del caso. D’Amore, 32 anni, messinese di origine ma residente nel trevigiano, era stato arrestato nel marzo 2024 nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla squadra mobile di Treviso su un giro di prostituzione attivo dal 2023. Secondo l’accusa, insieme a una donna colombiana – che ha già patteggiato – avrebbe gestito vari appartamenti tra Treviso e la provincia di Venezia, nei quali venivano sfruttate diciassette donne e persone transessuali. Le “sex workers” versavano circa 500 euro a settimana e usufruivano di un servizio di trasporto a pagamento da e verso aeroporti e stazioni ferroviarie. Durante l’interrogatorio, difeso dall’avvocato Fabio Crea, D’Amore aveva ammesso di essere a conoscenza dell’attività di prostituzione nelle abitazioni, ma aveva precisato che i pagamenti ricevuti erano solo per il subaffitto. Questa versione gli era valsa l’esclusione dell’accusa di sfruttamento, con conseguente alleggerimento della misura cautelare, che era passata dagli arresti domiciliari all’obbligo di firma. La posizione dell’ex agente si era ulteriormente complicata il 25 marzo 2024, quando era stato arrestato nuovamente dopo essere stato trovato con 3.000 euro in contanti nascosti nella biancheria intima, al rientro da un viaggio in Sicilia dove aveva accompagnato i figli dai nonni. Le conversazioni intercettate avevano insospettito gli investigatori su un possibile traffico di denaro illecito, con la polizia che aveva predisposto una vigilanza fino all’arresto durante un controllo stradale. Da allora D’Amore è sottoposto a obbligo di dimora a Gaggi, con divieto di uscita notturna.

Il processo per favoreggiamento della prostituzione a carico di Ivan D’Amore, ex agente di polizia e figura nota nel circolo di Fratelli d’Italia a Preganziol, subisce una battuta d’arresto: l’udienza per l’applicazione della pena, prevista per il 24 giugno, è stata rinviata al 25 settembre 2026. Il motivo? Il giudice per l’udienza preliminare, Marco Biagetti, è stato temporaneamente trasferito al Tribunale della Libertà di Venezia, rendendo impossibile la trattazione del caso.

D’Amore, 32 anni, messinese di origine ma residente nel trevigiano, era stato arrestato nel marzo 2024 nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla squadra mobile di Treviso su un giro di prostituzione attivo dal 2023. Secondo l’accusa, insieme a una donna colombiana – che ha già patteggiato – avrebbe gestito vari appartamenti tra Treviso e la provincia di Venezia, nei quali venivano sfruttate diciassette donne e persone transessuali. Le “sex workers” versavano circa 500 euro a settimana e usufruivano di un servizio di trasporto a pagamento da e verso aeroporti e stazioni ferroviarie.

Durante l’interrogatorio, difeso dall’avvocato Fabio Crea, D’Amore aveva ammesso di essere a conoscenza dell’attività di prostituzione nelle abitazioni, ma aveva precisato che i pagamenti ricevuti erano solo per il subaffitto. Questa versione gli era valsa l’esclusione dell’accusa di sfruttamento, con conseguente alleggerimento della misura cautelare, che era passata dagli arresti domiciliari all’obbligo di firma.

La posizione dell’ex agente si era ulteriormente complicata il 25 marzo 2024, quando era stato arrestato nuovamente dopo essere stato trovato con 3.000 euro in contanti nascosti nella biancheria intima, al rientro da un viaggio in Sicilia dove aveva accompagnato i figli dai nonni. Le conversazioni intercettate avevano insospettito gli investigatori su un possibile traffico di denaro illecito, con la polizia che aveva predisposto una vigilanza fino all’arresto durante un controllo stradale. Da allora D’Amore è sottoposto a obbligo di dimora a Gaggi, con divieto di uscita notturna.