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Emergenza frane

Nuova frana in Cadore: esteso lo stato di emergenza regionale per fronteggiare la crisi e garantire la sicurezza del territorio

Dopo la colata detritica nella Statale 51 di Alemagna a San Vito di Cadore, la Regione Veneto amplia l’area e i tempi dello stato di emergenza, mobilitando forze e risorse per interventi tempestivi

Foto della frana

Foto della frana

Una nuova emergenza franosa ha colpito il Cadore nella notte tra il 30 giugno e il 1° luglio, interessando la Statale 51 di Alemagna nel Comune di San Vito di Cadore. Dopo il recente movimento franoso a metà giugno a Cancia di Borca di Cadore, questa nuova colata detritica proveniente da Croda Marcora ha formato un deposito di circa due metri di altezza e cento metri di larghezza, interrompendo il traffico veicolare lungo un tratto fondamentale della viabilità locale.

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha annunciato l’estensione dello stato di emergenza regionale sia sotto il profilo territoriale, includendo l’intera Valle del Boite, sia sotto quello temporale, con il provvedimento attivo a partire dal 15 giugno e ora prorogato fino ad oggi per garantire la massima efficacia nelle operazioni di emergenza.

«Questo nuovo episodio conferma la fragilità del nostro territorio montano – ha dichiarato Zaia –. Sono in campo importanti forze, tra Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Forze dell’Ordine e tecnici comunali e regionali, che stanno operando con prontezza e competenza per garantire assistenza alla popolazione, ripristinare la viabilità e riportare la sicurezza nel più breve tempo possibile. Tuttavia, i lavori devono procedere rispettando rigorosi criteri di sicurezza prima di poter riaprire completamente la strada».

La Regione segue con attenzione l’evolversi della situazione, in attesa di completare la fase emergenziale e procedere a una ricognizione dettagliata dei danni, per pianificare gli interventi di messa in sicurezza e tutela del territorio.

Le operazioni di soccorso e di monitoraggio proseguono senza sosta, mettendo in campo tutte le risorse necessarie per affrontare un’emergenza che ricorda quanto siano preziosi e al tempo stesso vulnerabili i paesaggi montani del Veneto.

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