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Cronaca
02.07.2025 - 09:33
Foto di repertorio
Un pomeriggio di svago si è trasformato in tragedia martedì a Isola Verde, nei pressi della foce dell’Adige. Un ragazzo di 23 anni, presumibilmente di origine egiziana, è morto annegato dopo essersi tuffato da un pedalò senza più riemergere. L’incidente è avvenuto attorno alle 16, in una giornata di sole e mare calmo, nelle vicinanze della torretta di salvataggio numero 44, nei pressi del campeggio Isamar.
Il giovane si trovava in compagnia di alcuni amici: il gruppo aveva deciso di trascorrere qualche ora sulla spiaggia libera, per poi noleggiare un pedalò e spingersi oltre la bandiera che segnala le acque sicure. Poco dopo, il 23enne si è tuffato ma non è più riemerso, facendo scattare l’allarme tra i presenti.
I primi a intervenire sono stati due bagnini delle torrette 44 e 45, uno a nuoto e l’altro con un pattino, che hanno raggiunto rapidamente la zona. Subito dopo sono iniziate le ricerche in acqua, a cui si sono uniti anche alcuni volontari. Sul posto sono giunti anche i carabinieri, un mezzo pneumatico della Guardia Costiera e un’ambulanza della Croce Verde, mentre un elicottero del 118 si è alzato in volo per fornire supporto.
Il corpo del giovane è stato ritrovato poco dopo, riverso nell’acqua. Uno dei soccorritori si è imbattuto accidentalmente nel corpo mentre perlustrava il fondale. Riportato a riva, sono state tentate le manovre di rianimazione, purtroppo senza successo: il 23enne è stato dichiarato morto sul posto.
Sarà ora compito della Capitaneria di Porto chiarire le cause esatte del decesso. Tra le ipotesi al vaglio: un malore improvviso, un possibile choc termico, oppure il fatto che il giovane non sapesse nuotare adeguatamente. Si valuta anche la possibilità di patologie pregresse, come l’epilessia.
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