Vicenza, sgombero forzato del presidio ‘No Tav’: la polizia interviene in un boschetto vicino ai binari

Blitz delle forze dell’ordine per liberare l’area occupata da attivisti, tensioni e resistenza sul posto

Stefano Gabbiano

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08.07.2025 - 10:51

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Foto di repertorio

Questa mattina, la polizia ha avviato lo sgombero di un presidio ‘No Tav’ allestito da mesi da attivisti del centro sociale Bocciodromo in un boschetto adiacente alla linea ferroviaria di Vicenza. Il gruppo, che da tempo occupava l’area costruendo torrette in legno e barricate, aveva intensificato la presenza anche notturna, opponendosi all’avvio dei lavori previsti per la nuova infrastruttura. Alle 8 è scattato l’intervento con il supporto dei reparti mobili provenienti da Padova, insieme a carabinieri, polizia locale, polizia scientifica e vigili del fuoco. Durante il blitz, alcuni manifestanti si sono incatenati a un cancello, tra cui si segnala la presenza di una bambina. La Questura ha intimato lo sgombero, con una trattativa che ha portato una parte dei contestatori ad abbandonare spontaneamente l’area, mentre altri sono stati allontanati con la forza. Nonostante lo sgombero, alcuni attivisti hanno deciso di mantenere la resistenza, restando sulle barricate costruite nel corso delle ultime settimane.

Questa mattina, la polizia ha avviato lo sgombero di un presidio ‘No Tav’ allestito da mesi da attivisti del centro sociale Bocciodromo in un boschetto adiacente alla linea ferroviaria di Vicenza. Il gruppo, che da tempo occupava l’area costruendo torrette in legno e barricate, aveva intensificato la presenza anche notturna, opponendosi all’avvio dei lavori previsti per la nuova infrastruttura.

Alle 8 è scattato l’intervento con il supporto dei reparti mobili provenienti da Padova, insieme a carabinieri, polizia locale, polizia scientifica e vigili del fuoco. Durante il blitz, alcuni manifestanti si sono incatenati a un cancello, tra cui si segnala la presenza di una bambina. La Questura ha intimato lo sgombero, con una trattativa che ha portato una parte dei contestatori ad abbandonare spontaneamente l’area, mentre altri sono stati allontanati con la forza.

Nonostante lo sgombero, alcuni attivisti hanno deciso di mantenere la resistenza, restando sulle barricate costruite nel corso delle ultime settimane.