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Cronaca
18.07.2025 - 09:10
Foto di repertorio
La Procura della Repubblica ha reso nota una vicenda drammatica che ha scosso la comunità di Rovigo. Nella giornata del 17 luglio 2025, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rovigo ha convalidato il fermo di M.A., cittadino marocchino classe 1986, accusato di lesioni personali aggravate e violenza sessuale aggravata ai danni di M.M., avvenute il 14 luglio nei pressi della stazione ferroviaria di Rovigo.
A seguito della richiesta della Procura, il GIP ha accolto anche la richiesta di custodia cautelare in carcere, ritenendo sussistente il rischio concreto e attuale che l’uomo, se lasciato libero, possa commettere reati analoghi.
Secondo l’accusa, M.A. avrebbe prima aggredito brutalmente la vittima all’interno dello scalo ferroviario, causandole gravi ferite, e poco dopo l’avrebbe costretta a subire violenza sessuale in un edificio abbandonato situato nelle vicinanze.
Nelle stesse ore, la Procura di Rovigo ha disposto il fermo di un secondo indagato, M.A.S.A.M., cittadino egiziano nato nel 2006, sospettato di essere coinvolto in una seconda violenza sessuale subita dalla stessa vittima poche ore dopo l’aggressione iniziale.
L’identificazione del giovane, ritenuto in fuga, è avvenuta grazie a una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura e condotta dalla Squadra Mobile di Rovigo, con l’ausilio di localizzazioni telefoniche in tempo reale. Il ragazzo è stato rintracciato nel Comune di San Giovanni al Natisone, in provincia di Udine, dove è stato fermato.
Durante le perquisizioni disposte nei suoi confronti, gli investigatori hanno raccolto nuovi elementi di prova, già in fase di confronto con i filmati delle telecamere di videosorveglianza della stazione.
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