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Colpito dal virus West Nile, uomo in gravi condizioni a Padova Sud

Primo caso neuroinvasivo nel territorio dell’Ulss 6 Euganea: il paziente è ricoverato con meningoencefalite

Colpito dal virus West Nile, uomo in gravi condizioni a Padova Sud

Foto di repertorio

Primo caso grave di febbre West Nile registrato quest’estate nel territorio dell’Ulss 6 Euganea. Un uomo di mezza età è attualmente ricoverato agli Ospedali Riuniti Padova Sud, colpito dalla forma più aggressiva del virus: quella neuroinvasiva, che ha provocato meningoencefalite, una grave infiammazione a carico di cervello e meningi.

La febbre West Nile è causata da un virus della famiglia dei Flaviviridae, individuato per la prima volta in Uganda nel 1937, nel distretto da cui prende il nome. Il virus si trasmette all’uomo attraverso le punture di zanzare infette – in particolare del genere Culex – che fungono da vettori dopo essersi nutrite su uccelli selvatici, serbatoio naturale dell’infezione.

L’Ulss 6, in un comunicato ufficiale, sottolinea come nella maggior parte dei casi l’infezione decorra in forma asintomatica, ma in circa il 20% dei pazienti possono comparire sintomi lievi: febbre, nausea, sfoghi cutanei, mal di testa. Nei soggetti più fragili – anziani o immunodepressi – il virus può però assumere una forma severa, colpendo il sistema nervoso centrale e provocando encefaliti, paralisi, fino al coma o alla morte.

Non si tratta del primo anno con casi segnalati, ma la recrudescenza in piena estate preoccupa. Il caso attuale è il primo neuroinvasivo confermato nel 2025 nell’area, ma negli anni precedenti i contagi erano già stati numerosi: oltre 550 nel 2022, più di 300 nel 2023 e 460 lo scorso anno.

Prevenzione resta la chiave

L’Ulss raccomanda misure di prevenzione individuale e collettiva, tra cui:

  • utilizzare repellenti per insetti, soprattutto all’alba e al tramonto;

  • indossare abiti lunghi e chiari all’aperto;

  • installare zanzariere;

  • evitare ristagni d’acqua in giardini, terrazzi e balconi, svuotando regolarmente sottovasi, secchi e ciotole.

Non è prevista trasmissione da persona a persona, ma l’allerta resta alta: anche un solo caso grave può essere indicatore di una più ampia circolazione virale.

Le autorità sanitarie non hanno al momento comunicato l’attivazione di interventi larvicidi straordinari, ma si attendono nuove disposizioni regionali nei prossimi giorni. Intanto cresce la preoccupazione fra i cittadini, con richieste di maggiore informazione e trasparenza sui dati dei contagi e sulle misure adottate.

In allegato al presente articolo, il video con le dichiarazioni del Dr. Valerio Valeriano, responsabile del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea, che fa il punto sulla situazione epidemiologica e ribadisce le misure di tutela da adottare.

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