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Cronaca
30.07.2025 - 14:27
Foto di repertorio
Un’estate calda anche sul fronte della sicurezza sul lavoro in provincia di Belluno. I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro (Nil) hanno effettuato un ampio giro di controlli in diversi settori produttivi — dall’edilizia alla ristorazione, passando per officine e negozi — riscontrando gravi violazioni in una dozzina di attività e disponendo la sospensione di alcune di esse.
Il bilancio è pesante: sanzioni per un totale di circa 100mila euro. L’operazione, condotta nei giorni scorsi, ha messo in luce un quadro preoccupante di non conformità alle normative sulla tutela dei lavoratori.
Tra le violazioni più gravi emerse:
la mancata installazione di protezioni collettive nei cantieri,
l’assenza del Piano Operativo di Sicurezza (POS),
formazione obbligatoria non effettuata e
assenza della sorveglianza sanitaria per il personale.
A queste si aggiungono ulteriori irregolarità, come la mancata nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), l’assenza del preposto alla sicurezza, l’uso di impianti di videosorveglianza non autorizzati e, in alcuni casi, la presenza di lavoratori non assicurati né registrati presso gli enti previdenziali.
Un colpo severo per diverse imprese locali, ma anche un segnale chiaro da parte delle autorità: la sicurezza sul lavoro non è negoziabile.
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