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Violenza giovanile ad Adria: un'emergenza sociale che richiede azioni concrete

Scontri tra bande giovanili in centro, il sindaco interviene personalmente per sedare le risse

Violenza giovanile ad Adria: un'emergenza sociale che richiede azioni concrete

Foto di repertorio

Nel cuore di Adria si sta consumando una crisi che coinvolge le nuove generazioni. Episodi di violenza tra bande giovanili stanno diventando una preoccupante routine, con scontri che si verificano quasi quotidianamente, soprattutto nei fine settimana. La situazione è esplosa giovedì sera con una rissa in piazza Cavour, seguita da altri due episodi il venerdì, mentre la città era animata da eventi e passeggiate serali.

Il sindaco di Adria, Massimo Barbujani, si è trovato costretto a intervenire personalmente per cercare di placare gli animi durante le risse. Il sindaco ha espresso preoccupazione per la mancanza di presupposti educativi, sottolineando che anche un aumento della presenza delle forze dell'ordine potrebbe non essere sufficiente a risolvere il problema.

Dietro questi scontri potrebbero celarsi dinamiche di gruppo complesse, che includono il possesso di armi bianche e questioni legate allo spaccio di droga. L'assessore alla sicurezza, Giorgio D'Angelo, ha spiegato che spesso si tratta di giovani extracomunitari di seconda o terza generazione che, dopo aver bevuto, si scontrano tra piccole bande. D'Angelo ha annunciato l'intenzione di collaborare con il commissariato per trovare soluzioni a questi episodi ormai all'ordine del giorno.

La situazione ha suscitato reazioni anche tra i membri dell'opposizione. La consigliera di minoranza Sandra Passadore ha criticato duramente l'amministrazione sui social, definendo fallimentari le iniziative promosse finora. Ha citato l'esempio di Rovigo, dove è stata istituita una "zona rossa" per contrastare il degrado. Enrico Bonato, consigliere di minoranza di IBC, ha lanciato un appello alla responsabilità e al coinvolgimento di tutta la comunità. "Il problema non è la provenienza, ma il comportamento e la mancanza di rispetto delle regole", ha affermato Bonato, proponendo un tavolo permanente che coinvolga forze dell'ordine, scuole, parrocchie e gruppi politici per affrontare il fenomeno con interventi educativi e preventivi.

La violenza giovanile ad Adria rappresenta un'emergenza sociale che richiede un'azione coordinata e concreta. 

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