Anche la provincia di Treviso è stata teatro di una vasta operazione di polizia su scala nazionale rivolta al contrasto della criminalità cinese e delle violazioni nel mondo del lavoro. Con l’ausilio dell’Ispettorato del Lavoro e dei Vigili del Fuoco, le forze dell’ordine hanno passato al setaccio sette esercizi gestiti da cittadini cinesi, tra cui due centri massaggi a Treviso e Spresiano, già attenzionati per indagini legate al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione.
Durante i controlli, in uno dei locali sono state scoperte due donne lavoratrici “in nero”. Una di queste, 48enne, è risultata senza regolare permesso di soggiorno e nei suoi confronti è stata disposta l’espulsione. Parallelamente, tre attività sono state temporaneamente sospese a causa delle gravi irregolarità riscontrate.
Non è tutto: un titolare di 56 anni è stato denunciato per aver impiegato una connazionale priva di titolo di soggiorno, anch’essa destinataria di espulsione. Le verifiche si sono estese anche ad aziende del settore tessile, dove sono state riscontrate violazioni gravi in materia di sicurezza sul lavoro.
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