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Il mistero
08.08.2025 - 11:14
Foto di repertorio
Un ritrovamento drammatico e ancora avvolto nel mistero quello avvenuto in un edificio abbandonato in via Vincenzo Brunacci, nella zona commerciale di Marghera. Il cadavere di un uomo, in avanzato stato di decomposizione, è stato scoperto martedì pomeriggio all’interno del rudere, vicino all’ex capannone Decathlon. A lanciare l’allarme è stato un passante, che ha notato il corpo privo di vita tra i detriti della struttura.
All’arrivo della Polizia, la scena si è rivelata da subito complessa. Il corpo, ormai irriconoscibile, pare fosse lì da diversi giorni, esposto agli agenti atmosferici. Nessun documento identificativo è stato trovato nelle tasche degli abiti logorati. Unica traccia utile: una tessera della Caritas, ma anch’essa inutilizzabile per via delle condizioni in cui è stata rinvenuta.
Secondo le prime ipotesi, la vittima potrebbe essere un uomo originario del Bangladesh o del Pakistan, ma si tratta solo di supposizioni, in attesa dei risultati dell’esame del DNA che potrebbero fornire elementi più precisi su nazionalità e identità.
Non è chiaro se l’uomo si fosse rifugiato nella struttura per cercare riparo o se fosse già gravemente malato. Le autorità non escludono l’ipotesi di un decesso dovuto a malore o a condizioni di salute precarie. La Polizia scientifica della questura di Venezia sta lavorando al caso, ma le condizioni del corpo rendono difficili analisi immediate.
Il caso ricorda un episodio simile avvenuto lo scorso 1° giugno, quando un cittadino cinese fu trovato morto nella zona del Rio Cimetto, a Mestre. In quel caso, le impronte digitali, parzialmente conservate, permisero l’identificazione. Stavolta, però, l’avanzato stato della salma potrebbe rallentare i tempi di risoluzione del mistero.
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