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Cronaca
14.08.2025 - 12:44
Foto di repertorio
La comunità locale è ancora sotto shock per la tragica morte del piccolo Carlo Panizzo, sei anni, annegato nel pomeriggio di lunedì 11 agosto nelle acque agitate del mare di Cavallino-Treporti.
Le autorità hanno deciso di non procedere con l’autopsia sul corpo del bambino, mentre la Procura, guidata dalla pm Federica Baccaglini, sta valutando l’apertura di un’indagine contro ignoti per chiarire le dinamiche dell’incidente e verificare eventuali responsabilità, in particolare sul sistema di sorveglianza in spiaggia.
Quel giorno, in cui sventolava la bandiera rossa per il mare particolarmente mosso e pericoloso a causa della bora da nord-est, Carlo era giunto in spiaggia con la madre Dana. Mentre la donna sistemava le borse, il piccolo è entrato in acqua ed è scomparso rapidamente dalla sua vista. L’ultimo avvistamento lo colloca nei pressi degli scogli; è stato ritrovato senza vita solo ore dopo, grazie all’impiego di sonar durante le ricerche notturne.
Testimoni e bagnini confermano la pericolosità delle correnti e delle onde che hanno reso impossibile qualsiasi intervento di soccorso, nonostante la presenza di torrette di salvataggio lungo la spiaggia di Ca’ Ballarin. Tra i primi a intervenire, un bagnino ha organizzato una catena umana coinvolgendo turisti e residenti per cercare di salvare il bambino.
Il dolore ha colpito profondamente due comunità: quella di Cavallino, dove sono stati sospesi eventi e musica in segno di lutto, e quella di Roncade, paese d’origine della famiglia, dove l’amministrazione comunale ha proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali. Davanti agli scogli, un commovente altare improvvisato con fiori, peluche e magliette ricorda Carlo.
Il bambino, che aveva appena compiuto sei anni e si apprestava a iniziare la scuola primaria a settembre, viveva tra la casa della madre, una donna di origine polacca di 48 anni, e quella del padre Fabio, 47 anni, ristoratore di Roncade.
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