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Un bimbo di Gaza lascia l’ospedale di Verona dopo due mesi di cure e torna a vivere con la famiglia

Il piccolo, accolto a giugno in gravi condizioni di malnutrizione, è migliorato grazie all’assistenza dell’ospedale universitario e ora proseguirà il recupero in una casa protetta

Adamo Chiesa

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19.08.2025 - 17:40

L'Ospedale della Donna e del Bambino a Verona

Dopo due mesi di cure, un bambino di cinque anni proveniente da Gaza può finalmente lasciare l’ospedale universitario di Verona. Arrivato lo scorso giugno con la mamma e il fratellino nell’ambito di una missione umanitaria organizzata dal Ministero degli Esteri, il piccolo presentava gravi segni di malnutrizione e pesava appena nove chilogrammi. Oggi, secondo quanto riferisce l’Azienda Ospedaliera Universitaria, le sue condizioni sono sensibilmente migliorate: il peso corporeo è aumentato del 50% e il quadro clinico è stabile. Il bambino, che era stato ricoverato in reparto di Oncoematologia pediatrica anche per monitorarne le difese immunitarie, continuerà ora le terapie a domicilio. Vivrà insieme alla madre e al fratello in un alloggio protetto messo a disposizione dalla Prefettura di Verona, con un programma di controlli regolari per seguire la crescita e approfondire la diagnosi del deficit immunitario. «Le difficoltà legate al contesto di guerra hanno causato un grave malassorbimento intestinale che ha portato alla malnutrizione riscontrata all’arrivo», ha spiegato Simone Cesaro, direttore del reparto che ha seguito il caso. Nel frattempo, le missioni umanitarie italiane continuano. Solo una settimana fa sono arrivati a Milano-Linate altri bambini da Gaza, tra cui un ragazzo di quindici anni con ferite da arma da fuoco, una bambina di otto anni con una patologia cerebrale e una piccola paziente amputata, ora affidati alle cure delle strutture ospedaliere di Verona e Padova. Questa missione, la più numerosa degli ultimi due anni, ha coinvolto complessivamente 120 persone tra pazienti e accompagnatori, partiti da Eilat con voli speciali dell’Aeronautica Militare e atterrati a Roma, Pisa e Milano. Ad oggi, tra Verona e Padova, il Veneto ha accolto undici minori. L’Italia, che ha realizzato quattordici missioni dal 2014, è il primo Paese in Europa per numero di evacuazioni mediche da Gaza e il quarto al mondo per impegno in operazioni di questo tipo.

Il bambino, che era stato ricoverato in reparto di Oncoematologia pediatrica anche per monitorarne le difese immunitarie, continuerà ora le terapie a domicilio. Vivrà insieme alla madre e al fratello in un alloggio protetto messo a disposizione dalla Prefettura di Verona, con un programma di controlli regolari per seguire la crescita e approfondire la diagnosi del deficit immunitario.

«Le difficoltà legate al contesto di guerra hanno causato un grave malassorbimento intestinale che ha portato alla malnutrizione riscontrata all’arrivo», ha spiegato Simone Cesaro, direttore del reparto che ha seguito il caso.

Nel frattempo, le missioni umanitarie italiane continuano. Solo una settimana fa sono arrivati a Milano-Linate altri bambini da Gaza, tra cui un ragazzo di quindici anni con ferite da arma da fuoco, una bambina di otto anni con una patologia cerebrale e una piccola paziente amputata, ora affidati alle cure delle strutture ospedaliere di Verona e Padova.

Questa missione, la più numerosa degli ultimi due anni, ha coinvolto complessivamente 120 persone tra pazienti e accompagnatori, partiti da Eilat con voli speciali dell’Aeronautica Militare e atterrati a Roma, Pisa e Milano.

Ad oggi, tra Verona e Padova, il Veneto ha accolto undici minori. L’Italia, che ha realizzato quattordici missioni dal 2014, è il primo Paese in Europa per numero di evacuazioni mediche da Gaza e il quarto al mondo per impegno in operazioni di questo tipo.