Imprenditore di Cessalto resta ai domiciliari: scoperti hashish, ecstasy e contanti in casa

Quasi 20 kg di droga, un Rolex di lusso e 30.000 euro in contanti trovati dalla Polizia

Stefano Gabbiano

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22.08.2025 - 09:08

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Foto di repertorio

È stato confermato il regime degli arresti domiciliari per un giovane imprenditore di 30 anni di Cessalto, arrestato sabato scorso dalla squadra mobile di Treviso con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti. Durante una perquisizione nella sua abitazione, le forze dell’ordine hanno rinvenuto quasi 20 chilogrammi di hashish, confezionati in panetti da 100 grammi ciascuno, oltre a circa cento pasticche di ecstasy e una piccola quantità di marijuana. Il Tribunale di Treviso ha convalidato l’arresto e disposto il sequestro di un costoso orologio Rolex e di circa 30.000 euro in contanti, elementi che destano sospetti circa un tenore di vita incompatibile con il reddito dichiarato dall’imprenditore. Il 30enne ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio, rimandato alle prossime settimane. Nel frattempo, i suoi telefoni cellulari sono stati posti sotto sequestro, con l’obiettivo di ricostruire la rete di contatti e clienti legati all’attività di spaccio. Le indagini proseguono per fare luce sull’intera dinamica e sui coinvolgimenti collegati.

È stato confermato il regime degli arresti domiciliari per un giovane imprenditore di 30 anni di Cessalto, arrestato sabato scorso dalla squadra mobile di Treviso con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti. Durante una perquisizione nella sua abitazione, le forze dell’ordine hanno rinvenuto quasi 20 chilogrammi di hashish, confezionati in panetti da 100 grammi ciascuno, oltre a circa cento pasticche di ecstasy e una piccola quantità di marijuana.

Il Tribunale di Treviso ha convalidato l’arresto e disposto il sequestro di un costoso orologio Rolex e di circa 30.000 euro in contanti, elementi che destano sospetti circa un tenore di vita incompatibile con il reddito dichiarato dall’imprenditore.

Il 30enne ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio, rimandato alle prossime settimane. Nel frattempo, i suoi telefoni cellulari sono stati posti sotto sequestro, con l’obiettivo di ricostruire la rete di contatti e clienti legati all’attività di spaccio. Le indagini proseguono per fare luce sull’intera dinamica e sui coinvolgimenti collegati.