Bambino di Gaza ricoverato a Verona supera una grave immunodeficienza grazie alle cure ospedaliere

Arrivato in Veneto a giugno in condizioni critiche per una rara malattia del sistema immunitario, il piccolo è ora seguito in ambulatorio e mostra segnali di miglioramento dopo mesi di cure

Adamo Chiesa

Email:

redazione@lapiazzaweb.it

02.09.2025 - 13:15

L'ospedale di Verona

È arrivato a Verona l’11 giugno insieme alla mamma e al fratellino, portato da un volo speciale per ricevere cure mediche urgenti, e ora un bambino palestinese sta lentamente riprendendosi grazie all’assistenza dell’Azienda Ospedaliera di Verona. Il piccolo, giunto in gravi condizioni di malnutrizione, è stato ricoverato nel reparto di Oncoematologia Pediatrica diretto dal dottor Simone Cesaro. Gli esami hanno rivelato una rara forma di immunodeficienza, conosciuta come leaky SCID, che fino ad oggi era stata diagnosticata solo in altri cinque bambini della stessa area geografica. La mutazione genetica alla base di questa patologia compromette le cellule T, fondamentali per difendere l’organismo da virus e parassiti. Dopo settimane di cure intensive e un programma di rinutrizione, il bambino ha guadagnato il 50% del peso corporeo rispetto ai 9,2 chili con cui era arrivato. Dal 18 agosto è stato dimesso e ora è seguito regolarmente in ambulatorio, continuando la profilassi antibiotica, antifungina e antivirale. I medici veronesi stanno valutando se il piccolo potrà recuperare una normale funzione immunitaria o se sarà necessario un trattamento più complesso, come il trapianto di cellule staminali. Per ora, le condizioni cliniche sono in miglioramento, offrendo un segnale positivo per la famiglia e per il personale sanitario che ha seguito il caso con attenzione.

Gli esami hanno rivelato una rara forma di immunodeficienza, conosciuta come leaky SCID, che fino ad oggi era stata diagnosticata solo in altri cinque bambini della stessa area geografica. La mutazione genetica alla base di questa patologia compromette le cellule T, fondamentali per difendere l’organismo da virus e parassiti.

Dopo settimane di cure intensive e un programma di rinutrizione, il bambino ha guadagnato il 50% del peso corporeo rispetto ai 9,2 chili con cui era arrivato. Dal 18 agosto è stato dimesso e ora è seguito regolarmente in ambulatorio, continuando la profilassi antibiotica, antifungina e antivirale.

I medici veronesi stanno valutando se il piccolo potrà recuperare una normale funzione immunitaria o se sarà necessario un trattamento più complesso, come il trapianto di cellule staminali. Per ora, le condizioni cliniche sono in miglioramento, offrendo un segnale positivo per la famiglia e per il personale sanitario che ha seguito il caso con attenzione.