Colpo alla criminalità a Padova: sequestrati beni per 380mila euro a tre pluricondannati

Operazione congiunta di Guardia di Finanza e Questura: misure patrimoniali di prevenzione per soggetti ritenuti socialmente pericolosi

Alessia Scarpa

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05.09.2025 - 08:57

Colpo alla criminalità a Padova: sequestrati beni per 380mila euro a tre pluricondannati

Foto di repertorio

Maxi operazione congiunta tra la Guardia di Finanza di Padova e la Questura: nelle scorse ore è stata eseguita una misura di prevenzione patrimoniale con sequestro di beni per un valore complessivo di circa 380mila euro nei confronti di tre soggetti pluricondannati, considerati socialmente pericolosi. L’intervento rientra nell’ambito delle azioni previste dal Codice Antimafia, che consente di agire su base patrimoniale nei confronti di individui ritenuti abitualmente dediti ad attività illecite, anche in assenza di una condanna definitiva legata ai singoli beni. Secondo quanto emerge dal comunicato ufficiale, il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Padova – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta avanzata congiuntamente dalle due forze dell’ordine, frutto di un’accurata attività investigativa e patrimoniale. Oggetto della misura sono beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie intestati o riconducibili ai tre soggetti. Le indagini hanno permesso di ricostruire un tenore di vita e una disponibilità economica sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati, elemento fondamentale per l’attivazione della misura di prevenzione. Il Tenente Colonnello Emanuele Chietera, referente per l’operazione, ha sottolineato l’efficacia della sinergia operativa tra Guardia di Finanza e Polizia di Stato, che ha permesso di incrociare le risultanze investigative con l’analisi dei flussi finanziari e patrimoniali. Un’azione che conferma l’impegno costante delle forze dell’ordine nel presidio del territorio e nel contenimento del rischio di reinvestimento dei capitali illeciti nel tessuto economico locale. Il sequestro rappresenta un messaggio forte nei confronti della criminalità, in particolare verso chi cerca di mimetizzare i proventi illeciti dietro una facciata di apparente legalità. Colpire il patrimonio significa limitare concretamente la capacità operativa e di influenza sociale di chi vive ai margini della legalità.

L’intervento rientra nell’ambito delle azioni previste dal Codice Antimafia, che consente di agire su base patrimoniale nei confronti di individui ritenuti abitualmente dediti ad attività illecite, anche in assenza di una condanna definitiva legata ai singoli beni.

Secondo quanto emerge dal comunicato ufficiale, il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Padova – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta avanzata congiuntamente dalle due forze dell’ordine, frutto di un’accurata attività investigativa e patrimoniale.

Oggetto della misura sono beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie intestati o riconducibili ai tre soggetti. Le indagini hanno permesso di ricostruire un tenore di vita e una disponibilità economica sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati, elemento fondamentale per l’attivazione della misura di prevenzione.

Il Tenente Colonnello Emanuele Chietera, referente per l’operazione, ha sottolineato l’efficacia della sinergia operativa tra Guardia di Finanza e Polizia di Stato, che ha permesso di incrociare le risultanze investigative con l’analisi dei flussi finanziari e patrimoniali.

Un’azione che conferma l’impegno costante delle forze dell’ordine nel presidio del territorio e nel contenimento del rischio di reinvestimento dei capitali illeciti nel tessuto economico locale.

Il sequestro rappresenta un messaggio forte nei confronti della criminalità, in particolare verso chi cerca di mimetizzare i proventi illeciti dietro una facciata di apparente legalità. Colpire il patrimonio significa limitare concretamente la capacità operativa e di influenza sociale di chi vive ai margini della legalità.