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Mestre, panico per il furto del cellulare: si lancia dal terzo piano per lo stress. Salvo per miracolo

L’uomo, un bengalese residente in città, era in forte stato di agitazione per non riuscire a contattare la moglie

Mestre, panico per il furto del cellulare: si lancia dal terzo piano per lo stress. Salvo per miracolo

Foto di repertorio

Momenti di grande tensione nel pomeriggio di giovedì 5 settembre in via Col Moschin, dove un cittadino bengalese è precipitato dal terzo piano di un palazzo dopo essersi recato a casa di un amico in evidente stato di agitazione. L’uomo, secondo le testimonianze raccolte sul posto, era nel panico a seguito del furto del proprio telefono cellulare, avvenuto poco prima, e temeva di non riuscire più a contattare la moglie, che lo attendeva da sola in Piazzale Roma.

Il racconto dell’amico ha chiarito i dettagli dell’accaduto. L’uomo avrebbe spiegato di essere stato derubato da due individui africani e, non ricordando a memoria il numero della moglie, avrebbe chiesto aiuto per cercare di contattare un cognato. Il tentativo però non sarebbe andato a buon fine. Sempre secondo l’amico, il bengalese avrebbe iniziato a camminare nervosamente avanti e indietro, visibilmente turbato, temendo che la moglie, giunta da poco in Italia con i figli dopo un lungo processo di ricongiungimento familiare, potesse pensare a un tradimento o a un gesto volontario di abbandono.

Pare che in quei momenti l’uomo si fosse lasciato andare a frasi cariche di disperazione, sottolineando quanto avesse lottato e lavorato duramente per poter portare la sua famiglia in Italia. A quel punto, sempre secondo la testimonianza, avrebbe improvvisamente raggiunto il balcone, scavalcato la ringhiera e tentato di buttarsi. L’amico, nel disperato tentativo di trattenerlo, sarebbe stato morso alla mano dallo stesso, senza riuscire ad impedire la caduta.

Il volo è stato terribile: l’uomo è precipitato prima sul balcone del secondo piano e poi a terra. Quando i soccorsi sono arrivati sul posto, il ferito era cosciente e in grado di parlare, anche se non riusciva a muovere le gambe. Testimoni hanno riferito che chiedeva notizie della moglie e dei figli e, fortunatamente, non sembrava aver battuto la testa.

Sul posto sono intervenute pattuglie della polizia locale, carabinieri e personale medico del 118. Il ferito, che lavora come aiuto cuoco in un ristorante del centro storico, è stato trasportato d’urgenza in ospedale.

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