Scopri tutti gli eventi
Cronaca
07.09.2025 - 11:30
Foto di repertorio
Sedie lanciate come proiettili, urla che squarciano il silenzio alle quattro del mattino, il lampeggiante blu che arriva a fatica a rimettere ordine. In via Trento, a due passi dal cuore di Rovigo, la notte tra venerdì e sabato si è trasformata nell’ennesimo teatro di violenza: un fotogramma che stride con l’idea di un centro storico vivibile, specie da quando quella porzione di città è stata dichiarata zona rossa.
Tra le 3.30 e le 4, davanti al locale che vende kebab tra corso del Popolo e piazza Duomo, tre uomini — un cittadino marocchino e due pakistani — si sono affrontati a colpi di sedie. Il nordafricano, a torso nudo, e gli altri due si sono fronteggiati senza curarsi dei passanti né dell’ora. La pattuglia dei carabinieri, allertata immediatamente, ha faticato a contenerli; è stata necessaria anche la volante della polizia per riportare una calma solo relativa. Al termine dell’intervento i protagonisti sono stati identificati.
Il tratto di via Trento tra le due piazze simbolo della città è da tempo sotto osservazione. Il locale interessato ha riaperto come ogni giorno e i gestori hanno ripreso il lavoro, ma la sensazione in strada è quella di una calma fragile. Di giorno ritrovo di ragazzini, di notte l’area si trasforma, con episodi che alimentano l’ansia dei residenti e mettono alla prova i controlli.
Il caso non è isolato. Martedì scorso, verso le 3.30, davanti al Nazionale quattro persone hanno litigato animatamente, verosimilmente sotto l’effetto dell’alcol. Alcuni testimoni riferiscono di una bottiglia di birra da 0,66 litri, marca Moretti, brandita in mano. Uno scenario che richiama alla memoria un precedente più grave: il 19 luglio è morto Amine Gara, 23 anni, ferito al collo con una bottiglia rotta. Da quel giorno, il centro è stato dichiarato zona rossa.
L’ordinanza che vieta il consumo di alcolici all’esterno dei locali è in vigore e, nelle ore notturne, in città quasi nessun esercizio resta aperto. Eppure, le cronache indicano che bottiglie continuano a comparire, alimentando risse e rischi. È un punto sensibile: dove circolano vetro e alcol, la soglia tra lite e ferita grave si assottiglia. Il presidio delle forze dell’ordine — carabinieri e polizia sono intervenuti anche questa volta — mostra reattività, ma la sola deterrenza non sempre basta a prevenire gli episodi.
I dati di queste settimane restituiscono un’immagine chiara: le risse notturne non si sono esaurite con la zona rossa. La ripetizione degli scontri in un perimetro ristretto suggerisce un problema di convivenza e di gestione degli orari che va oltre il singolo episodio. Non si tratta di attribuire colpe per cittadinanza — l’elenco delle nazionalità serve solo a identificare i protagonisti — ma di prendere atto che, senza un mix di controlli costanti, applicazione rigorosa delle ordinanze e azioni mirate su alcol e aggregazione notturna, ogni notte può diventare una pagina a rischio.
Edizione
I più letti
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516