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Padova, perquisiti tre anarchici per scritte contro polizia e magistrati

Partite le indagini della Digos della Questura di Padova dopo le intimidazioni di luglio

DIGOS

Foto di repertorio

La Digos della Questura di Padova ha avviato questa mattina, all'alba, le perquisizioni presso le abitazioni di tre esponenti del movimento anarchico, coinvolti nell’inchiesta sulle scritte apparse lo scorso 11 luglio nella città euganea. Le frasi, apparse su muri e striscioni, contenevano pesanti messaggi contro le forze dell'ordine e la magistratura.

Gli indagati sono accusati di istigazione a delinquere e ricettazione. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Padova, hanno utilizzato una vasta quantità di filmati provenienti dalle telecamere di videosorveglianza disseminate per la città, che hanno permesso di identificare i presunti autori, già noti alle forze dell’ordine per il loro coinvolgimento in manifestazioni ed eventi di matrice anarchica.

Tra le scritte ritrovate: “Alfredo libero41 bis uguale tortura”, “Da Milano a Torino Procure insanì”, accompagnate dal simbolo delle tre A cerchiate, e il messaggio “Awad Mohamed Attia a fuoco alla polizia”. Le indagini, che proseguono con il massimo riserbo, potrebbero portare ad ulteriori sviluppi nelle prossime ore.

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