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Cronaca

Vicenza: genitori a processo per aver ritardato le cure oncologiche al figlio malato

Il ragazzo, studente delle scuole medie, è morto all'ospedale San Bortolo

sentenza

Immagine di repertorio

Due genitori vicentini saranno processati per omicidio colposo dopo aver ritardato le cure oncologiche necessarie per il figlio, un ragazzo di 14 anni, che morì all’ospedale San Bortolo di Vicenza all’inizio dello scorso anno. Il dibattimento in aula inizierà il 21 ottobre prossimo, e la procura, con il pubblico ministero Paolo Fietta, punta a dimostrare che la morte del giovane sarebbe stata causata in parte dai ritardi nelle cure, derivanti dalla scelta dei genitori di consultare diversi medici prima di iniziare il trattamento.

Secondo quanto emerso dalle indagini, i genitori del ragazzo, uno studente delle scuole medie, avrebbero aspettato un periodo di tempo considerevole prima di seguire le indicazioni mediche necessarie. La famiglia, infatti, si sarebbe consultata con almeno cinque medici prima di decidere quale fosse la strada da intraprendere, nonostante il ragazzo mostrasse segni di una grave malattia oncologica.

La vicenda è venuta alla luce grazie alla segnalazione dei Servizi Sociali, che hanno ritenuto necessario intervenire dopo aver ricevuto informazioni su possibili ritardi nelle cure mediche del ragazzo. Ora, i genitori sono difesi dall’avvocato Lino Roetta, noto legale del foro di Vicenza, e dovranno affrontare il processo che determinerà la responsabilità del loro comportamento nella morte del figlio.

L’intero caso ha sollevato interrogativi etici e legali sulla responsabilità dei genitori in situazioni di emergenza sanitaria, con l’accusa che sostiene che la tardiva somministrazione delle cure avrebbe contribuito alla morte prematura del giovane.

L’inizio del processo rappresenta un momento cruciale per chiarire le dinamiche che hanno portato alla morte del ragazzo e stabilire eventuali colpe da parte dei genitori nella gestione della malattia.

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