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Cronaca
16.09.2025 - 10:16
Foto di repertorio
Ancora un episodio di violenza in corsia, e ancora una volta al Pronto Soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello. Nella serata di sabato, una dottoressa in servizio è stata pesantemente insultata e minacciata da un paziente durante una visita medica. A salvarla è stato l’intervento tempestivo di alcuni colleghi, allertati dalle urla provenienti dall’ambulatorio.
Al momento non è stato reso noto il motivo che ha innescato la reazione violenta dell’uomo. Ciò che è certo è che si tratta del secondo episodio in pochi giorni all’interno della struttura sanitaria trevigiana, segno di un clima sempre più teso e difficile da gestire.
La misura sembra colma. Il Direttore Generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, ha annunciato per oggi l’invio di una lettera ufficiale indirizzata al Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, per chiedere l’attivazione di un presidio fisso di Polizia presso il Pronto Soccorso del Ca’ Foncello. Un passo che vuole essere sia un segnale concreto di protezione per il personale sanitario sia un deterrente contro comportamenti sempre più fuori controllo.
Non è la prima volta che gli operatori sanitari si trovano a fronteggiare episodi di aggressività verbale o fisica. Negli ultimi anni, questi episodi si sono moltiplicati, complice l’aumento della pressione sul sistema sanitario e la crescente insofferenza di una parte dell’utenza. “Non possiamo più permettere che medici e infermieri lavorino in un clima di paura”, ha dichiarato Benazzi in una recente intervista.
Sul caso di sabato sera sta ora indagando la Questura di Treviso, che sta raccogliendo le testimonianze del personale presente e visionando eventuali registrazioni. L’uomo rischia una denuncia per minacce e oltraggio a pubblico ufficiale, essendo la dottoressa in servizio al momento dei fatti.
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