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Un anno fa la tragedia nei Quartieri Spagnoli di Napoli

Chiara Jaconis, uccisa da una statuetta lanciata dal balcone: a un anno dalla morte, resta aperta la ferita

La 30enne padovana morì mentre passeggiava in vacanza. Il responsabile è un tredicenne, non imputabile

Chiara Jaconis, uccisa da una statuetta lanciata dal balcone: a un anno dalla morte, resta aperta la ferita

Foto di repertorio

È passato un anno da quel tragico 17 settembre 2024, giorno in cui Chiara Jaconis, giovane padovana di trent’anni, perse la vita in un ospedale napoletano. Due giorni prima, il 15 settembre, era stata colpita alla testa da una pesante statuetta lanciata da un balcone nei Quartieri Spagnoli, mentre passeggiava con il fidanzato. Quella vacanza nel cuore di Napoli, che doveva essere una breve pausa, si trasformò in una tragedia che ancora oggi scuote le coscienze.

Un gesto sconsiderato compiuto da un ragazzino di soli tredici anni — già segnalato per comportamenti simili — ha strappato Chiara alla vita e alla sua famiglia. A dodici mesi di distanza, la ferita resta aperta. Non solo per il dolore, ma per le troppe domande rimaste senza risposta.

Non un caso, ma una catena di omissioni

La statuetta che ha colpito Chiara, in onice e dal peso di diversi chili, fu una delle due scagliate dal balcone. Le indagini hanno stabilito che l’autore del gesto era noto nel quartiere per episodi ripetuti di lanci pericolosi, e che vi erano già state segnalazioni — inascoltate — da parte dei residenti.

Sebbene la Procura minorile abbia chiuso il fascicolo riconoscendo la non imputabilità del minore, la Procura ordinaria ha mantenuto aperta l’inchiesta per omicidio colposo in concorso e omessa vigilanza nei confronti dei genitori.

Il ricordo e la rabbia della famiglia

Chiara si era trasferita da pochi mesi a Parigi, dove lavorava nel mondo della moda, realizzando un sogno coltivato fin da ragazza. Il ritorno in Italia per una breve vacanza si è concluso con l’inizio di un incubo per i suoi cari.

Padova non ha dimenticato. Ai funerali della giovane, celebrati con profonda commozione, parteciparono oltre duemila persone. E anche oggi, 17 settembre, la città si stringe simbolicamente intorno alla famiglia di Chiara.

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