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Cronaca
21.09.2025 - 11:18
Foto di repertorio
Este (Padova) – Nel pomeriggio del 16 settembre 2025 i Carabinieri della Stazione di Este hanno dato esecuzione a un’ordinanza cautelare che dispone l’allontanamento dall’abitazione familiare, il divieto di avvicinarsi alla persona offesa e ai luoghi da lei abitualmente frequentati, nonché il divieto di dimora nel Comune di residenza della vittima.
Il provvedimento, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rovigo su richiesta della Procura della Repubblica, riguarda un 24enne residente nella bassa padovana, indagato – secondo l’ipotesi accusatoria – per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate ai danni della compagna convivente.
Dalle ricostruzioni investigative emerge che nell’aprile 2024 la donna aveva deciso di interrompere la relazione, iniziata alcuni anni prima e dalla quale è nata una bambina, a causa dell’abuso di alcol e sostanze stupefacenti da parte del giovane. Pur avendo messo fine al legame sentimentale, i due avevano concordato di continuare la convivenza.
Trascorso circa un anno, venuto a conoscenza di una nuova relazione della ex, l’uomo avrebbe dato avvio a condotte via via più aggressive, dapprima verbali e poi fisiche, sfociate – in alcune occasioni – in percosse anche alla presenza della figlia minorenne e di amiche della vittima.
Episodi che, stando agli atti, si sarebbero verificati anche durante la gravidanza della donna, aggravando il quadro e provocandole sofferenze fisiche e psicologiche tali da rendere umiliante e insostenibile la quotidianità.
L’attività d’indagine, avviata a seguito della querela presentata dalla persona offesa e supportata dalle annotazioni sugli interventi effettuati presso l’abitazione, ha consentito alla Procura di Rovigo di chiedere e ottenere dal GIP la misura dell’allontanamento, con contestuale divieto di avvicinamento e interdizione a dimorare nel Comune della donna.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari: la responsabilità dell’indagato potrà essere accertata solo all’esito del giudizio, nel rispetto della presunzione di innocenza.
L’Arma rinnova l’appello a chi subisce violenze fisiche, psicologiche, sessuali o economiche a chiedere aiuto senza esitazioni: “Le Istituzioni sono pronte a intervenire già ai primi segnali di una deriva patologica delle relazioni affettive.” In caso di necessità è possibile contattare il 112 o rivolgersi ai Centri antiviolenza chiamando il 1522, numero attivo 24 ore su 24 per consulenze e supporto psicologico, legale ed economico.
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