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Cronaca
22.09.2025 - 08:50
Immagine di repertorio
La fuga è finita nel modo più inaspettato: con la testa di un cane fuori dal finestrino. Dopo anni di latitanza, una condanna definitiva per traffico internazionale di droga e un mandato d’arresto europeo pendente sul suo nome, un cittadino romeno di 42 anni è stato arrestato ieri a Verona dagli agenti della Squadra Mobile.
A segnare la svolta nelle indagini, coordinate dallo SCO nell’ambito del progetto Wanted, è stato proprio un dettaglio apparentemente secondario: il riconoscimento di un cane molosso a bordo di un’auto sospetta.
Il latitante era stato condannato nel suo Paese a dieci anni e sei mesi di carcere per reati legati al traffico di stupefacenti, e risultava ricercato in tutta Europa dal 2022. Le autorità romene, dopo aver raccolto informazioni secondo cui l’uomo si sarebbe nascosto nella zona sud di Verona, hanno lanciato l’allerta lo scorso maggio. Da lì è partita una complessa attività investigativa condotta dalla sezione Catturandi.
Gli agenti sono riusciti a risalire a una serie di veicoli intestati a parenti del latitante, residenti in altre province italiane. I varchi elettronici installati in città hanno registrato le targhe nei pressi dei quartieri meridionali di Verona. In una delle auto monitorate, è stato notato un particolare che ha attirato l’attenzione degli investigatori: un cane molosso, probabilmente un American Bully, con la testa fuori dal finestrino.
L’uomo, infatti, aveva mostrato più volte sui social una passione smodata per questo tipo di razza. Una coincidenza che ha trasformato un semplice indizio in una pista concreta.
Il 42enne è stato infine fermato mentre era alla guida di uno di quei veicoli, con a bordo proprio il cane. Alla richiesta dei documenti, ha esibito una carta d’identità contraffatta, intestata a un cittadino ungherese. Un tentativo maldestro che non ha retto al confronto con le banche dati: le impronte digitali hanno confermato l’identità del latitante.
Oltre al mandato europeo, è emerso anche un vecchio ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Pistoia nel 2016: un anno e sei mesi per reati contro la persona.
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