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Cronaca
24.09.2025 - 08:06
Le immagini sul posto
Una giornata che doveva essere di relax e sport all’aria aperta si è trasformata in un incubo per Anne Elisabeth McKay, 36 anni, cittadina americana in Italia per un’esperienza formativa legata alla cucina tradizionale. Nella mattinata di ieri, martedì 23 settembre, la donna si era allontanata per un’escursione tra i sentieri collinari nei pressi di Cison di Valmarino, nel cuore del trevigiano. Ma da quel momento, nessuno ha più avuto sue notizie.
Le ore sono trascorse con crescente preoccupazione, fino a quando, attorno alle 19:00, è scattato l’allarme. I Vigili del fuoco di Treviso, supportati da squadre del Soccorso Alpino e dai Carabinieri, hanno immediatamente avviato le operazioni di ricerca. La zona interessata è quella tra Valdobbiadene e il Bosco delle Penne Mozze, un’area impervia e fitta di vegetazione, che ha reso le operazioni particolarmente complesse.
Grazie all’impiego di tecnologie di localizzazione e al coordinamento serrato tra le forze in campo, la donna è stata finalmente individuata nella tarda serata, viva ma gravemente ferita, in fondo a un dirupo. Secondo quanto riferito dai soccorritori, la McKay era cosciente ma presentava traumi cranici e spinali.
Un salvataggio complesso e corale
Decisivo si è rivelato l’intervento di un elicottero del 5° Reggimento Aviazione dell’Esercito, partito dalla base di Casarsa della Delizia (PN), che ha provveduto al recupero della donna in una zona impervia dove l’accesso da terra risultava impossibile. In coordinamento con l’Ambasciata americana, è stato predisposto l’atterraggio presso il campo sportivo dell’Aurora Calcio di Treviso, dal momento che l’area dell’ospedale cittadino non era idonea.
Giunta finalmente al Pronto Soccorso del capoluogo, Anne Elisabeth McKay è stata presa in carico dal personale sanitario per le cure del caso. Secondo fonti ospedaliere, le sue condizioni, pur serie, non sarebbero al momento tali da mettere in pericolo la sua vita.
Una comunità scossa, ma grata
A Cison di Valmarino, dove la giovane americana stava svolgendo uno stage a Castelbrando, la notizia del ritrovamento ha sollevato un grande sollievo. Molti residenti si erano già mobilitati sui social per diffondere l’appello, condividendo le informazioni utili alle ricerche.
“È stato un intervento molto delicato, ma l’efficacia della macchina dei soccorsi ha fatto la differenza,” ha commentato un portavoce del Soccorso Alpino. “Senza la tempestività e la collaborazione tra enti, oggi staremmo raccontando un’altra storia.”
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