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Estorsione mafiosa

Estorsione a Bologna in nome del clan cinese: arrestato a Venezia uno dei sospettati

Millantavano legami con un'organizzazione criminale cinese per estorcere denaro a una connazionale. Secondo il giudice, niente metodo mafioso perché la minaccia è infondata

Foto di repertorio

Foto di repertorio

Un cittadino cinese è stato arrestato a Venezia con l’accusa di estorsione ai danni di un’imprenditrice connazionale residente a Bologna. L’uomo, già con precedenti per tentata estorsione, avrebbe minacciato la donna di distruggere la sua attività commerciale, sostenendo di avere legami con un’organizzazione criminale che controllerebbe i locali gestiti da cittadini cinesi in città.

I fatti risalgono alla fine di aprile, quando due uomini avevano cercato di ottenere la cessione del business dell’imprenditrice. Intimidita dalle minacce, la donna si era rivolta alla Polizia, che ha avviato le indagini attraverso la Squadra Mobile di Bologna, in collaborazione con quella di Venezia.

Il fermo è avvenuto nei giorni scorsi in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Il secondo indagato, senza fissa dimora come il complice arrestato, resta invece ricercato.

Il giudice ha riconosciuto la capacità intimidatoria delle minacce, ma non ha ritenuto applicabile l’aggravante del metodo mafioso, non essendo emersi elementi che colleghino l’episodio a un contesto di criminalità organizzata. Le indagini proseguono per definire meglio il quadro complessivo.

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