Scopri tutti gli eventi
Cronaca
05.10.2025 - 13:34
Foto di repertorio
All’altezza della stazione di Santa Lucia un uomo di 33 anni, originario della Cina e residente a Firenze, è stato trovato senza vita in acqua. La chiamata d’emergenza è arrivata attorno alle 4:30 del mattino, quando alcuni passanti hanno segnalato la presenza di un corpo davanti alla stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia. Da quel momento si è messa in moto la macchina dei soccorsi e delle ricerche in Canal Grande.
Secondo testimonianze raccolte sul posto, il 33enne si sarebbe spogliato e tuffato nelle acque lagunari nelle ore notturne o alle prime luci dell’alba. Alcuni presenti riferiscono di averlo visto nuotare e avvicinarsi più volte all’imbarcadero dei vaporetti, prima di scomparire sotto la superficie. Un’altra ipotesi, più accidentale, parla invece di una scivolata sui gradini coperti di alghe: l’uomo, entrato in acqua per un bagno, avrebbe battuto la testa perdendo conoscenza. In entrambi i casi, gli elementi raccolti non consentono ancora di fissare una dinamica certa.
Sul posto sono intervenuti i sommozzatori dei Vigili del Fuoco, la Polizia Locale, i Carabinieri e il personale sanitario del Suem. Le operazioni sono proseguite per ore, con la regolazione del traffico acqueo per agevolare i soccorsi e le ricerche nell’area di fronte a Santa Lucia.
Dai primi riscontri non sarebbero emersi segni di violenza sul corpo. La Procura di Venezia, che coordina gli approfondimenti, ha disposto la restituzione della salma ai familiari. Resta da chiarire la sequenza degli eventi: se si sia trattato di un tuffo volontario finito male o di un incidente provocato da condizioni del fondale e dei gradini resi insidiosi dalle alghe.
L’uomo, di origine cinese e residente a Firenze, si trovava a Venezia per ragioni non ancora note. Un viaggio ordinario si è trasformato in un caso che interroga gli inquirenti, nel rispetto imprescindibile della dignità della vittima e della sua famiglia. Le autorità sottolineano la necessità di evitare speculazioni e attendere il completamento degli accertamenti.
Le testimonianze verranno incrociate con i rilievi tecnici per ridurre al minimo le zone d’ombra. L’obiettivo è stabilire tempi, movimenti e cause della caduta in acqua, per restituire ai familiari e alla comunità una ricostruzione fondata dei fatti. Fino ad allora, resta la linea della cautela: i dettagli contano, e a Venezia, dove l’acqua è confine e strada, possono fare la differenza tra un gesto azzardato e un tragico incidente.
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516