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Cronaca
19.10.2025 - 13:45
Foto di repertorio
Le luci del tramonto a Murano si sono trasformate in sirene e sconcerto quando, in pochi secondi, un normale attracco è degenerato in un’aggressione brutale. Un comandante Actv di circa cinquant’anni è finito in ospedale con tre settimane di prognosi, mentre due fratelli muranesi sono stati denunciati grazie alle immagini che li ritraggono in azione.
Venerdì, attorno alle 18, il motoscafo “giracittà” aveva appena scaricato la maggior parte dei passeggeri alla tappa Colonna e si era fermato alla fermata Venier, a Murano. Il comandante è sceso per pochi istanti, lasciando a bordo il marinaio, per gettare alcuni scarti nel cestino vicino all’imbarcadero. In quel momento, due fratelli del posto, arrivati poco prima con un barchino che sembra aver seguito il mezzo pubblico, hanno ormeggiato a riva. Uno dei due è sceso e ha raggiunto il pilota alle spalle, colpendolo con un pugno in pieno volto che gli ha fatto volare gli occhiali a terra. Subito dopo, entrambi lo hanno circondato e bersagliato con calci e pugni, finché l’uomo è caduto stordito a terra.
È stato il marinaio, accortosi di quanto stava accadendo, a scendere, prestare i primi soccorsi e chiamare i carabinieri. Il comandante è stato trasportato in ambulanza in ospedale, dove i medici hanno stabilito una prognosi di tre settimane. Le immagini disponibili hanno consentito ai militari di identificare rapidamente i presunti responsabili, poi denunciati.
Secondo quanto raccolto tra i colleghi, l’assalto sarebbe stato improvviso: nessuna discussione preventiva, nessuna contestazione esplicita. Tra le possibili cause, si ipotizza una ritorsione per presunte manovre, onde o precedenze in navigazione. Di certo c’è la sproporzione dell’attacco: due contro uno, colpi mirati e una fuga che ha lasciato a terra un lavoratore in uniforme e una comunità sotto choc.
Uiltrasporti ha chiesto ad Actv di procedere in ogni sede con azioni legali e ha sollecitato il prefetto a rafforzare le misure previste dal protocollo per la sicurezza nel trasporto pubblico, firmato il 20 dicembre 2024. L’obiettivo è chiaro: prevenire nuove aggressioni, proteggere i lavoratori esposti e garantire continuità e serenità del servizio per residenti e pendolari.
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