Scopri tutti gli eventi
Cronaca
19.10.2025 - 18:37
Foto di repertorio
In poche ore un bar affollato si è trasformato in scena del crimine, la città in un labirinto di ricerche, i casolari abbandonati in possibili nascondigli. Al centro della vicenda un accoltellamento alle 1.30 di sabato 18 ottobre 2025 e una caccia all’uomo che si è chiusa solo nella tarda mattinata, con il fermo di un 39enne marocchino senza fissa dimora. Sullo sfondo, un dibattito già infuocato sulla “zona rossa” e sulla gestione dell’ordine pubblico nel centro storico.
L’aggressione è avvenuta all’interno del bar San Marco, in pieno centro a Rovigo, area ricompresa nella “zona rossa” istituita lo scorso luglio dopo l’omicidio di Amine Gara. Secondo le prime ricostruzioni, intorno all’1.30 del 18 ottobre un uomo avrebbe colpito con una coltellata all’addome un 31enne, anch’egli marocchino e senza fissa dimora. Il locale era dotato di videosorveglianza: i filmati, acquisiti dai carabinieri, insieme alle testimonianze dei presenti, hanno contribuito a delineare il quadro dell’accaduto e a identificare il presunto aggressore.
L’intervento dei sanitari del 118 è stato immediato. Il 31enne è stato stabilizzato e trasportato d’urgenza all’ospedale di Rovigo, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico nella notte. Le sue condizioni sono gravi. Al momento non sono stati diffusi ulteriori bollettini medici.
Ricevuta la segnalazione al 112, i carabinieri hanno attivato un dispositivo di ricerca capillare, coordinato dalla procura della Repubblica di Rovigo. Per ore sono stati battuti casolari ed edifici abbandonati dal centro alla periferia. Nella tarda mattinata di sabato 18 ottobre i militari hanno rintracciato il sospettato, identificato con le iniziali R.Z., 39 anni, nascosto in un edificio in disuso: al momento del controllo indossava ancora gli abiti utilizzati durante l’aggressione. L’uomo non ha opposto resistenza. In presenza di gravi indizi e per il concreto pericolo di fuga, è stato disposto il fermo di indiziato di delitto. Il provvedimento è stato trasmesso alla procura entro 24 ore per la richiesta di convalida e l’eventuale misura cautelare. La procura, guidata dal procuratore Manuela Fasolato, precisa che le contestazioni si collocano nella fase delle indagini preliminari e che per l’indagato vale la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.
Il nuovo episodio ha immediatamente riacceso lo scontro politico sulla gestione della sicurezza nel centro cittadino. La sindaca Valeria Cittadin ha espresso una posizione netta, collegando l’emergenza all’apertura del Cas nell’ex convento dei Cappuccini.
Dai riscontri disponibili, la risposta istituzionale è stata tempestiva: soccorsi immediati, indagini indirizzate da testimonianze e immagini, ricerche estese fino al rintraccio del sospettato in poche ore. Sul piano sociale, l’episodio si innesta in una percezione di vulnerabilità nel centro cittadino e alimenta richieste di misure restrittive come la proroga della “zona rossa”.
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516