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Armi e cocaina nel cuore di Venezia: arrestati padre e figlio a Cannaregio

In manette Massimo e Alessio Marconi, parenti di Raffaele, già condannato per omicidio nel 2023

Maxi sequestro di droga a Boara Pisani: in manette quattro persone

Immagine di repertorio

Nascondevano un arsenale e oltre un chilo di cocaina nella loro abitazione nel sestiere di Cannaregio, a due passi dal Ghetto e dalla frequentata Strada Nuova. I carabinieri hanno arrestato Massimo e Alessio Marconi, padre e figlio di 66 e 42 anni, con le accuse di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e possesso illegale di armi.

L’operazione è scattata dopo un’attenta attività investigativa. All’interno dell’appartamento, i militari hanno rinvenuto 1,5 kg di cocaina pura, oltre a armi da fuoco, alcune delle quali detenute legalmente per uso venatorio, ma altre senza regolare autorizzazione.

Legami con un omicidio e con il traffico di droga

I due arrestati sono, rispettivamente, padre e fratello di Raffaele Marconi, il 26enne condannato nel novembre 2023 a 17 anni e 4 mesi di carcere per l’omicidio di un cittadino tunisino, freddato a colpi di fucile a canne mozze all’interno di un bar nei pressi del Ponte delle Guglie.

Secondo gli inquirenti, dopo quel fatto di sangue gli equilibri criminali legati allo spaccio nella zona sarebbero cambiati, con l’emergere di nuove figure legate al traffico di droga, in particolare alcune cellule del Maghreb che avrebbero preso il controllo delle piazze più redditizie.

Una città che osserva con timore

Il blitz dei carabinieri e la scoperta del nascondiglio tra le calli di Cannaregio ha scosso residenti e commercianti. 

La Procura della Repubblica di Venezia ha disposto il trasferimento dei due arrestati in carcere, mentre proseguono gli accertamenti per chiarire la rete di contatti e i canali di approvvigionamento della droga.

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