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Cronaca

Tragedia in centro a Treviso: il cane antidroga Luke azzanna e uccide un maltese durante un controllo

Il pastore olandese della polizia locale perde il controllo e attacca un cagnolino di cinque anni

Aria cane antidroga primo piano

Foto di repertorio

Un pomeriggio di serenità si è trasformato in tragedia sabato scorso, nel cuore di Treviso. Erano da poco passate le 18 quando, lungo Riviera Santa Margherita, un cane antidroga della polizia locale ha improvvisamente aggredito e ucciso un maltese di cinque anni durante un controllo di routine.

La vittima si chiamava Yoshi, un cagnolino amato da una famiglia trevigiana che, in quel momento, stava passeggiando nel centro storico insieme ai figli. In pochi istanti la scena è precipitata: il pastore olandese Luke, cane dell’unità cinofila già impiegato in numerose operazioni antidroga, ha perso il controllo e si è scagliato contro il piccolo animale, mordendolo più volte senza preavviso.

Il proprietario, nel tentativo disperato di separare i due cani, è rimasto ferito a un polpaccio. Nonostante la corsa immediata verso una clinica veterinaria in via Feltrina, Yoshi non ce l’ha fatta: le ferite erano troppo gravi. I testimoni parlano di momenti di panico e incredulità, con i bambini della coppia che hanno assistito impotenti alla scena.

Verifiche interne e scuse ufficiali

Al momento dell’incidente, gli agenti stavano effettuando un controllo su una giovane nell’ambito di un’operazione antidroga. L’agente conduttore di Luke sarebbe intervenuto subito per bloccare il cane, ma senza riuscire a evitare l’aggressione.
Il comando di via Castello d’Amore ha attivato immediatamente la polizza assicurativa che copre l’attività operativa del cane, mentre è stata avviata un’indagine interna per accertare la dinamica dei fatti e le modalità di impiego dell’unità cinofila in aree frequentate da cittadini e animali domestici.

Luke, la mascotte dei vigili ora al centro delle polemiche

Luke, addestrato per la ricerca di sostanze stupefacenti e considerato la “mascotte” della polizia locale, è da tempo in servizio nelle operazioni antidroga cittadine. L’episodio, però, ha sollevato forti dubbi sull’opportunità di impiegare cani di grossa taglia in contesti urbani densamente popolati, dove il rischio di incidenti può aumentare.

Mentre proseguono le verifiche interne, resta da capire se la famiglia del piccolo Yoshi deciderà di intraprendere azioni legali.

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