Tocchetto (PD): “La Regione Veneto deve finanziare i centri antiviolenza. Senza risorse le donne restano senza protezione”

Dopo l’ennesimo femminicidio avvenuto in provincia di Verona tra sabato e domenica, Antonella Tocchetto interviene chiedendo un impegno concreto da parte della Regione contro la violenza di genere

Adamo Chiesa

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29.10.2025 - 14:52

Antonella Tocchetto, consigliere comunale e vicepresidente del gruppo di minoranza in consiglio comunale a Treviso

“La Regione Veneto può — e deve — finanziare i centri antiviolenza”, afferma la consigliera comunale di Treviso e candidata alle Regionali per il Partito Democratico, Antonella Tocchetto. “Non farlo significa lasciare sole le donne che si sentono poco protette dal pubblico, negando loro luoghi sicuri dove essere accolte e aiutate, soprattutto nel momento delicato della denuncia”. La consigliera sottolinea come il sostegno economico non debba limitarsi ai centri antiviolenza, ma coinvolgere anche i consultori familiari, fondamentali per accompagnare e assistere le vittime nel percorso di uscita dalla violenza. “Solo in questo modo — aggiunge — possiamo davvero aiutare le donne che subiscono maltrattamenti”. Commentando il tragico caso di Verona, Tocchetto parla di “un fatto gravissimo, l’ennesimo”. “Le leggi a tutela delle donne in difficoltà ci sono — osserva — ma i braccialetti elettronici non funzionano e ci sono ancora molte criticità da risolvere. Speriamo davvero che questa scia di uccisioni finisca, perché è qualcosa di inaccettabile sotto ogni punto di vista”.

La consigliera sottolinea come il sostegno economico non debba limitarsi ai centri antiviolenza, ma coinvolgere anche i consultori familiari, fondamentali per accompagnare e assistere le vittime nel percorso di uscita dalla violenza. “Solo in questo modo — aggiunge — possiamo davvero aiutare le donne che subiscono maltrattamenti”.

Commentando il tragico caso di Verona, Tocchetto parla di “un fatto gravissimo, l’ennesimo”. “Le leggi a tutela delle donne in difficoltà ci sono — osserva — ma i braccialetti elettronici non funzionano e ci sono ancora molte criticità da risolvere. Speriamo davvero che questa scia di uccisioni finisca, perché è qualcosa di inaccettabile sotto ogni punto di vista”.