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Riaperto il caso

Dopo 27 anni, rinviato a giudizio l’autore del duplice omicidio di Rosolina: la Procura di Rovigo ricostruisce i fatti grazie al DNA internazionale

Il caso del 1998 che sconvolse la comunità polesana torna davanti alla Corte d’Assise grazie alle nuove tecniche investigative e alla cooperazione europea, identificando un cittadino cecoslovacco come principale responsabile

Foto di repertorio

Foto di repertorio

La Procura della Repubblica di Rovigo ha annunciato ieri il rinvio a giudizio di D.K., cittadino cecoslovacco nato nel 1977, per il duplice omicidio avvenuto il 29 giugno 1998 a Rosolina. Le vittime erano M.E. e la figlia D.C.C., uccise brutalmente durante un tentativo di rapina. L’imputato, al momento residente all’estero e già detenuto, sarà processato davanti alla Corte d’Assise di Rovigo a partire dal 13 marzo 2026.

Il caso, che aveva già scosso profondamente la comunità polesana, è stato riaperto grazie al lavoro del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Rovigo e al supporto del reparto scientifico di Parma. Gli investigatori hanno riesaminato reperti, fotografie e dati raccolti all’epoca dei fatti, riuscendo a estrarre un profilo genetico fondamentale.

Nel 2023, l’entrata in vigore delle nuove regole europee del trattato PRUM ha permesso il confronto del DNA con le banche dati internazionali, portando a un match positivo che ha individuato D.K. come uno degli autori del crimine. Il DNA dell’uomo, che all’epoca dei fatti lavorava come lavapiatti al ristorante “Ai Casoni” di Rosolina e dormiva in locali vicini, era presente anche su altri reperti chiave, come un sacco a pelo e un mozzicone di sigaretta rinvenuti sulla scena.

Le indagini hanno richiesto la cooperazione internazionale con Austria e Repubblica Ceca, che hanno permesso di ricostruire il percorso dell’imputato dopo il delitto. All’udienza preliminare, D.K. era assente e rappresentato da un difensore d’ufficio, mentre i familiari delle vittime si sono costituiti parte civile.

La Procura di Rovigo ha sottolineato la gravità e la coerenza degli indizi raccolti e, sulla base di questi, il Giudice per l’udienza preliminare ha disposto il rinvio a giudizio.

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