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Richiesta d'archiviazione

Omicidio alla stazione di Verona: arriva la richiesta di archiviazione per il poliziotto che sparò a Moussa Diarra

Dopo oltre un anno di polemiche e accuse, la Procura chiede di chiudere il caso: secondo le indagini, l’agente avrebbe agito per difendere se stesso e gli altri

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A più di un anno dal tragico episodio avvenuto alla Stazione di Verona, la Procura della Repubblica ha chiesto l’archiviazione del procedimento nei confronti del poliziotto coinvolto. L’agente, finito al centro di un acceso dibattito pubblico dopo la morte di un giovane, aveva dovuto decidere in pochi istanti come agire per proteggere la propria vita e quella dei presenti.

La notizia è stata accolta con sollievo dal Siulp di Verona, il sindacato di categoria, che in una nota ricorda come sin dall’inizio la ricostruzione dei fatti lasciasse intendere la presenza di elementi di legittima difesa. “Non ci sorprende la richiesta del Pubblico Ministero – scrive il sindacato – perché la dinamica degli eventi mostrava con chiarezza che il collega aveva agito per necessità, non per scelta”.

Nel comunicato il Siulp punta anche il dito contro le numerose polemiche seguite all’episodio, ricordando come “fiumi d’inchiostro” e dichiarazioni affrettate abbiano messo in discussione non solo il singolo agente, ma l’intera comunità dei poliziotti veronesi. “Alcuni esponenti politici e sedicenti rappresentanti della società civile – si legge – hanno preferito alimentare sospetti e accuse infondate, invece di attendere serenamente l’esito delle indagini”.

Ora la parola passa al Giudice per le indagini preliminari, che dovrà valutare la richiesta della Procura. Nel frattempo, il sindacato invita tutti alla prudenza e al rispetto: “È il momento di riflettere – conclude la nota – e di chiedere scusa per le parole pronunciate a caldo, senza considerare il dolore umano di chi, suo malgrado, è rimasto segnato da questa vicenda”.

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