Baby gang sotto accusa a Treviso: otto minorenni denunciati per rapina e percosse

Violenza tra adolescenti a Crespano

Stefano Gabbiano

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07.11.2025 - 08:13

Foto di repertorio

Nuovo allarme per la criminalità minorile nel Trevigiano. A Crespano, frazione di Pieve del Grappa, otto ragazzini tra i 13 e i 16 anni sono stati denunciati con accuse pesanti: percosse e rapina aggravata. I giovani, tutti italiani o di seconda generazione, avrebbero messo in atto due episodi di violenza consecutivi, culminati in vere e proprie aggressioni di gruppo, riprese con i cellulari e condivise tra coetanei. Il primo episodio risale a domenica 26 ottobre, nel pomeriggio: un 13enne, insieme a due amici, ha affrontato un 14enne coetaneo minacciandolo con un coltello, per poi colpirlo con calci e pugni. Il giorno seguente, con la scusa di “fare la pace”, il gruppo si è nuovamente incontrato davanti alla scuola. Questa volta, la vittima è stata costretta a inginocchiarsi e derubata, mentre gli altri filmavano la scena con i telefonini. L’inchiesta ha portato alla denuncia di otto adolescenti, tutti già noti ai servizi sociali e all’amministrazione comunale, che da tempo aveva avviato percorsi di recupero e sostegno per contrastare il fenomeno delle baby gang. I ragazzi appartenevano fino a pochi mesi fa a un gruppo giovanile guidato da un 14enne, descritto come violento e recidivo. Dopo numerosi episodi di aggressione e denunce, i genitori avevano deciso di rimpatriarlo nel paese d’origine, nel tentativo di allontanarlo da un contesto ormai compromesso.

Nuovo allarme per la criminalità minorile nel Trevigiano. A Crespano, frazione di Pieve del Grappa, otto ragazzini tra i 13 e i 16 anni sono stati denunciati con accuse pesanti: percosse e rapina aggravata. I giovani, tutti italiani o di seconda generazione, avrebbero messo in atto due episodi di violenza consecutivi, culminati in vere e proprie aggressioni di gruppo, riprese con i cellulari e condivise tra coetanei.

Il primo episodio risale a domenica 26 ottobre, nel pomeriggio: un 13enne, insieme a due amici, ha affrontato un 14enne coetaneo minacciandolo con un coltello, per poi colpirlo con calci e pugni. Il giorno seguente, con la scusa di “fare la pace”, il gruppo si è nuovamente incontrato davanti alla scuola. Questa volta, la vittima è stata costretta a inginocchiarsi e derubata, mentre gli altri filmavano la scena con i telefonini.

L’inchiesta ha portato alla denuncia di otto adolescenti, tutti già noti ai servizi sociali e all’amministrazione comunale, che da tempo aveva avviato percorsi di recupero e sostegno per contrastare il fenomeno delle baby gang. I ragazzi appartenevano fino a pochi mesi fa a un gruppo giovanile guidato da un 14enne, descritto come violento e recidivo. Dopo numerosi episodi di aggressione e denunce, i genitori avevano deciso di rimpatriarlo nel paese d’origine, nel tentativo di allontanarlo da un contesto ormai compromesso.