Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Disordini serali

Due locali nel caos tra Monselice e Padova: arrestati due fratelli e denunciato un terzo individuo per aggressione ai Carabinieri

In due distinti interventi i militari hanno fermato tre uomini, tutti già noti alle forze dell’ordine, dopo episodi di violenza e minacce in un ristorante di Monselice e in un bar di Mortise

Foto dell'intervento

Foto dell'intervento

È stata una giornata agitata quella di ieri tra Monselice e Padova, dove due distinti interventi dei Carabinieri hanno portato a due arresti e una denuncia. A finire nei guai sono tre uomini di origine nordafricana, tutti già conosciuti dalle forze dell’ordine, protagonisti di episodi di violenza in due locali della provincia.

Il primo episodio si è verificato nel pomeriggio a Monselice, dove due fratelli, di 39 e 43 anni, residenti nella bassa padovana, hanno creato scompiglio in un ristorante. I due, secondo quanto ricostruito dai militari, avrebbero importunato i clienti e preteso dal titolare del locale una somma di denaro, minacciandolo di distruggere sedie e tavoli. All’arrivo dei carabinieri di Monselice e Bagnoli di Sopra, i due uomini hanno reagito con violenza, aggredendo gli agenti. Dopo una breve colluttazione, sono stati bloccati e arrestati.

Su disposizione della Procura di Padova, i due fratelli sono stati posti ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida, avvenuta questa mattina. Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto per entrambi il divieto di dimora nel comune di Monselice.

Poche ore dopo, nella notte, un altro intervento dei carabinieri ha animato il quartiere Mortise di Padova. In un bar della zona, un 38enne senza fissa dimora ha dato in escandescenze dopo che la titolare si era rifiutata di servirgli ancora da bere. L’uomo, impugnando una bottiglia, l’ha minacciata di morte e ha poi tentato di opporsi al controllo dei militari, che lo hanno immobilizzato.

Per lui è scattata una denuncia per resistenza e minaccia aggravata, e dovrà rispondere dei fatti davanti alla Procura della Repubblica di Padova.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione