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SOS aviaria
11.11.2025 - 09:55
Foto di repertorio
Nuovo allarme aviaria in Polesine: due alzavole e un mestolone appena cacciati nel Delta del Po sono risultati positivi al virus H5N1, evidenziando la continua circolazione del patogeno nella regione. La scoperta ha immediatamente fatto scattare controlli e misure preventive, in quanto il virus, oltre a colpire uccelli selvatici e domestici, può rappresentare un rischio anche per animali domestici e, in rari casi, per l’uomo.
La Regione Veneto ricorda che gli uccelli selvatici, pur non ammalandosi nella maggior parte dei casi, agiscono da serbatoio e possono diffondere il virus attraverso le feci, aumentando il rischio per gli allevamenti di galline, tacchini e polli. Dal 2003-2020, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha registrato 862 casi umani di infezione da virus influenzali tipo A, con 455 decessi.
Dal monitoraggio dei volatili condotto da ottobre a oggi, 19 animali sono risultati positivi in diverse province, da Udine a Forlì, evidenziando come la sorveglianza sugli uccelli selvatici sia fondamentale per contenere la diffusione. In Polesine, l’allerta è alta anche perché la zona si trova tra due focolai recenti: a ottobre, tre allevamenti di tacchini in provincia di Verona e un allevamento di polli a Ferrara sono stati abbattuti per sicurezza.
L’epidemia di aviaria in corso è la più estesa osservata in Europa dal 2021. In Veneto, che concentra oltre il 40% della produzione avicola nazionale, i danni potenziali sono significativi: abbattimenti obbligatori, fermo allevamenti e restrizioni sanitarie possono pesare sull’economia locale.
Un ulteriore motivo di preoccupazione riguarda gli animali domestici. Lo scorso gennaio, in provincia di Bologna, un gatto è risultato positivo all’aviaria, il primo caso accertato in Italia. Il contagio è avvenuto tramite contatto diretto con pollame infetto, sebbene la trasmissione da gatto a uomo sia considerata estremamente rara. Negli animali domestici, il virus può provocare perdita di appetito, febbre e sintomi neurologici come tremori, convulsioni e disorientamento.
Le autorità raccomandano massima cautela nel maneggiare uccelli selvatici o domestici e nel rispettare le normative di biosicurezza negli allevamenti, per prevenire ulteriori focolai e proteggere sia la salute animale che quella pubblica.
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