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Cronaca
17.11.2025 - 08:45
Foto di repertorio
Momenti di grave tensione si sono verificati sabato 15 novembre all'interno della casa di reclusione Due Palazzi di Padova, dove un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto. L'episodio è avvenuto dopo che l'uomo, originario dell’Est Europa, si era reso protagonista di un atto di autolesionismo, rifiutando inizialmente le cure mediche. L’aggressione, denunciata dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), ha lasciato il sovrintendente coinvolto in uno stato di preoccupazione, poiché durante l’episodio è stato colpito da schizzi di sangue provenienti dalla ferita del detenuto.
Secondo la versione fornita dal segretario regionale del Sappe Triveneto, Giovanni Vona, come riportato da Il Mattino di Padova, l’episodio è avvenuto intorno alle 13, quando il detenuto ha tentato di farsi del male, rifiutando inizialmente l'intervento medico. È stato solo grazie alla determinazione di un sovrintendente che l’uomo ha acconsentito a essere portato in infermeria. Tuttavia, durante il tragitto verso l’ospedale interno, il detenuto ha aggredito senza preavviso il sovrintendente, colpendolo con un pugno. Fortunatamente, l'agente non è stato colpito pienamente al viso, ma è stato investito da schizzi di sangue, una circostanza che lo obbligherà a seguire una profilassi preventiva per evitare il rischio di malattie trasmissibili.
Il collega aggredito, pur essendo in buone condizioni fisiche, dovrà affrontare una serie di esami medici e il periodo di isolamento necessario per completare la terapia preventiva. Questo comporterà anche un distacco affettivo temporaneo dalla propria famiglia, oltre agli effetti psicologici del trauma subito.
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