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Cronaca
20.11.2025 - 10:11
Battaglia e Bergamin
Nuovi sviluppi scuotono l’inchiesta sulla morte di Franco Bergamin, l’ottantenne trovato privo di vita lo scorso 22 febbraio nella sua abitazione di via Papa Giovanni XXIII a Limena. Secondo gli accertamenti medico-legali, il decesso è stato causato da una violenta manovra al collo, che ha provocato la frattura delle prime vertebre cervicali, escludendo in maniera netta la possibilità di una caduta accidentale.
La conferma della dinamica violenta rafforza l’accusa di omicidio volontario nei confronti di Alessio Battaglia, 41 anni, coinquilino della vittima, già in carcere dal 6 marzo. Secondo le indagini, il racconto dell’uomo — secondo cui l’anziano sarebbe caduto dopo due schiaffi e un colpo al torace durante una lite domestica — non spiega la successiva azione: il corpo sarebbe stato avvolto in sacchi neri, nascosto nell’armadio e la stanza sigillata con deodoranti e candele per nascondere l’odore.
Il movente del delitto resta ancora incerto. Battaglia cita tensioni legate a bollette non pagate, ma ulteriori verifiche bancarie e telefoniche aprono alla possibilità di interessi economici, come il tentativo di continuare a percepire la pensione di Bergamin. Esclusa invece la pista sentimentale.
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