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A Colognola ai Colli, stop all’apertura di una sala scommesse per violazione delle distanze minime

Il Consiglio di Stato conferma la decisione del Tar: il centro gioco sarebbe troppo vicino a un poliambulatorio, rispettando la normativa regionale sulle “strutture sensibili”

A Colognola ai Colli, stop all’apertura di una sala scommesse per violazione delle distanze minime

Foto di repertorio

La normativa regionale del Veneto non ammette deroghe: i centri scommesse e le sale giochi devono essere collocati ad almeno 400 metri da strutture considerate "sensibili", come scuole, ospedali e poliambulatori. La legge ha bloccato l’apertura di un nuovo centro scommesse in paese, dopo che la società richiedente aveva presentato ricorso al Consiglio di Stato per sospendere la sentenza del Tar Veneto.

Il Consiglio di Stato ha respinto l’istanza cautelare, confermando la decisione della Questura e del Tar: la sala scommesse sarebbe stata posizionata troppo vicina a un poliambulatorio, rendendo impossibile il rilascio della licenza.

Gli stessi giudici hanno inoltre rilevato che non sussiste il "periculum in mora", ossia l’urgenza tale da giustificare la sospensione della sentenza, considerando che la società ricorrente gestisce già altri due centri scommesse, limitando così l’impatto economico della decisione.

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