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Cronaca
26.11.2025 - 11:22
Foto di repertorio
Serata agitata quella di sabato 22 novembre 2025 per i carabinieri della Compagnia di Valdagno, chiamati a intervenire per una violazione del divieto di avvicinamento imposto a un 46enne di Cornedo Vicentino, già indagato per atti persecutori nei confronti dell’ex compagna e sottoposto al controllo del braccialetto elettronico.
Gli approfondimenti avviati dalla Stazione di Trissino hanno portato una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile a Castelgomberto, dove il 46enne è stato trovato nell’abitazione della donna, una 43enne del posto, in atteggiamenti intimi. Una situazione che, secondo protocollo, avrebbe dovuto attivare immediatamente l’allarme collegato al dispositivo di sorveglianza. Ma nessun segnale era arrivato.
I controlli immediati hanno chiarito il motivo del mancato allarme: la stessa vittima aveva consegnato il dispositivo ricevente del braccialetto elettronico alla madre, residente in un’altra abitazione. Una scelta ancora da ricostruire che, di fatto, ha reso inefficace il sistema di monitoraggio, permettendo all’uomo di avvicinarsi senza che la centrale operativa ne fosse informata.
Nonostante le circostanze particolari, gli investigatori hanno proceduto all’arresto in flagranza. Con il via libera dell’Autorità Giudiziaria, il 46enne è stato posto ai domiciliari in attesa dell’udienza. Lunedì 24 novembre il giudice ha convalidato l’arresto, ma ha disposto la remissione in libertà dell’indagato, che resta ora in attesa dei successivi sviluppi del procedimento.
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