Evasione da 33 milioni di euro: scatta la maxi operazione della Guardia di Finanza di Verona

Sotto il coordinamento della Procura Europea di Venezia, sequestri e perquisizioni in Veneto, Campania, Croazia e in altre regioni: coinvolti 7 indagati e 24 società in un articolato sistema di evasione

Adamo Chiesa

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26.11.2025 - 14:51

Foto di repertorio

Una maxi frode fiscale internazionale, con un giro d’affari illecito da oltre 33 milioni di euro, è stata smantellata dalla Guardia di Finanza di Verona nell’ambito di un’operazione coordinata dall’European Public Prosecutor’s Office (EPPO) con sede a Venezia. I finanzieri scaligeri stanno eseguendo un ingente sequestro preventivo, emesso dal Gip del Tribunale di Napoli, nei confronti di sette persone e ventiquattro società ritenute coinvolte in una “frode carosello” sull’IVA nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti per la cura della casa e della persona. Le indagini, durate oltre un anno e avviate dopo una serie di anomalie individuate su alcune imprese con sede nel Veronese, hanno permesso di ricostruire un sistema di società di comodo formalmente residenti all’estero che acquistavano merce senza imposta da grossisti italiani – tra cui alcuni veneti – per poi rivenderla solo sulla carta a imprese fantasma in Campania. Da qui, la merce finiva a ulteriori aziende “filtro”, con il mancato versamento dell’IVA e un continuo ricambio di partite IVA intestate a prestanome nullatenenti, così da rendere difficile risalire ai reali organizzatori. Secondo quanto ricostruito dai finanzieri, la catena di passaggi fittizi oltreconfine permetteva un risparmio fiscale illecito di oltre 33 milioni di euro, utilizzato per immettere sul mercato prodotti a prezzi ribassati, alterando la concorrenza e danneggiando le imprese regolari. Il provvedimento di sequestro, pari a circa 33,8 milioni di euro, è stato eseguito contestualmente alla notifica dell’invito a comparire agli indagati, passaggio preliminare alla valutazione dell’eventuale applicazione di misure cautelari personali. Perquisizioni sono state effettuate anche con l’appoggio dei reparti campani della Guardia di Finanza, mentre operazioni parallele si sono svolte in Croazia – dove alcuni indagati sono stati arrestati – e nel Nord Italia, coinvolgendo i nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Gorizia e Padova.

Le indagini, durate oltre un anno e avviate dopo una serie di anomalie individuate su alcune imprese con sede nel Veronese, hanno permesso di ricostruire un sistema di società di comodo formalmente residenti all’estero che acquistavano merce senza imposta da grossisti italiani – tra cui alcuni veneti – per poi rivenderla solo sulla carta a imprese fantasma in Campania. Da qui, la merce finiva a ulteriori aziende “filtro”, con il mancato versamento dell’IVA e un continuo ricambio di partite IVA intestate a prestanome nullatenenti, così da rendere difficile risalire ai reali organizzatori.

Secondo quanto ricostruito dai finanzieri, la catena di passaggi fittizi oltreconfine permetteva un risparmio fiscale illecito di oltre 33 milioni di euro, utilizzato per immettere sul mercato prodotti a prezzi ribassati, alterando la concorrenza e danneggiando le imprese regolari.

Il provvedimento di sequestro, pari a circa 33,8 milioni di euro, è stato eseguito contestualmente alla notifica dell’invito a comparire agli indagati, passaggio preliminare alla valutazione dell’eventuale applicazione di misure cautelari personali. Perquisizioni sono state effettuate anche con l’appoggio dei reparti campani della Guardia di Finanza, mentre operazioni parallele si sono svolte in Croazia – dove alcuni indagati sono stati arrestati – e nel Nord Italia, coinvolgendo i nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Gorizia e Padova.