Hydro Extrusions di Feltre, lo sciopero continua: altri cinque giorni di presidio davanti ai cancelli dell’azienda

I lavoratori e le lavoratrici resistono con picchetti giorno e notte, mentre cresce la mobilitazione anche da altre sedi del gruppo per difendere i posti di lavoro e l’identità produttiva della città

Adamo Chiesa

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28.11.2025 - 18:20

Foto dello sciopero

Prosegue senza sosta la protesta dei dipendenti della Hydro Extrusions di Feltre. Dopo le prime due giornate di sciopero, organizzate dalla Fiom Cgil il 27 e il 28 novembre, con picchetti dall’alba a notte fonda, è stato deciso di estendere la mobilitazione per altri cinque giorni consecutivi, in attesa dell’incontro fissato per mercoledì 3 dicembre presso la sede di Confindustria a Feltre. “La determinazione e l’impegno dei lavoratori e delle lavoratrici sono encomiabili – sottolinea Stefano Bona, segretario generale della Fiom bellunese – nonostante il freddo e la fatica, stanno portando avanti la protesta per difendere i loro posti di lavoro da scelte aziendali che rischiano di compromettere un’intera comunità.” Bona denuncia anche il modo con cui è stata comunicata la chiusura dello stabilimento e il disinteresse della multinazionale verso il territorio feltrino. Lo stabilimento di Feltre, tra i principali del territorio, impiega centinaia di persone e rappresenta un punto di riferimento per l’economia locale. A sostegno dei lavoratori, nelle giornate di sciopero partecipano anche la sindaca, gli assessori e alcuni consiglieri comunali, a testimonianza che la protesta non riguarda solo il mantenimento dei posti di lavoro, ma la tutela dell’identità produttiva e sociale della città. I picchetti continueranno anche durante il weekend, con due presidi previsti mercoledì: uno davanti ai cancelli dell’azienda e un altro sotto la sede di Confindustria. In quella giornata è attesa anche una delegazione dalla sede lombarda della Hydro di Ornago, pronta a unirsi ai colleghi feltrini nella richiesta di salvaguardare l’attività produttiva del sito veneto.

“La determinazione e l’impegno dei lavoratori e delle lavoratrici sono encomiabili – sottolinea Stefano Bona, segretario generale della Fiom bellunese – nonostante il freddo e la fatica, stanno portando avanti la protesta per difendere i loro posti di lavoro da scelte aziendali che rischiano di compromettere un’intera comunità.” Bona denuncia anche il modo con cui è stata comunicata la chiusura dello stabilimento e il disinteresse della multinazionale verso il territorio feltrino.

Lo stabilimento di Feltre, tra i principali del territorio, impiega centinaia di persone e rappresenta un punto di riferimento per l’economia locale. A sostegno dei lavoratori, nelle giornate di sciopero partecipano anche la sindaca, gli assessori e alcuni consiglieri comunali, a testimonianza che la protesta non riguarda solo il mantenimento dei posti di lavoro, ma la tutela dell’identità produttiva e sociale della città.

I picchetti continueranno anche durante il weekend, con due presidi previsti mercoledì: uno davanti ai cancelli dell’azienda e un altro sotto la sede di Confindustria. In quella giornata è attesa anche una delegazione dalla sede lombarda della Hydro di Ornago, pronta a unirsi ai colleghi feltrini nella richiesta di salvaguardare l’attività produttiva del sito veneto.